domenica 16 settembre 2012

La primavera senza fiori

Il Giornale di Vicenza Clic
domenica 16 settembre 2012 – PRIMAPAGINA – Pagina 1
La primavera
senza fiori
Un filo rosso lega l´omicidio del giovane tunisino in campo Marzo a Vicenza durante la festa dei Oto e la rivolta anti occidentale che infiamma in queste ore il mondo islamico. Il filo rosso è la cosiddetta “primavera araba“ che un anno fa doveva liberare le migliori risorse dei Paesi soffocati per decenni da sistemi più o meno dittatoriali. In realtà le risorse liberate sono quelle che prima albergavano in galera per reati comuni. L´omicidio di Vicenza è maturato negli ambienti dello spaccio di droga e l´assassino prima della “libertà“ tunisina stava in carcere. L´occidente continua a cadere nell´errore di sempre: inserire nelle proprie categorie storiche e culturali fenomeni che hanno un´origine e una logica completamente diversa. Ha sbagliato quando ha ipotizzato di “esportare la democrazia“ in Iraq o in Afghanistan imponendo a quei popoli di saltare dal Medioevo al ! Duemila senza passare per l´Illuminismo, confidando nel fatto che il “Bignami“ culturale offerto da internet e dall´informazione su larga scala potesse sostituire secoli di evoluzione sociale vissuta sulla propria pelle. Ha sbagliato quando ha sostenuto e alimentato la primavera araba nella convinzione che potesse evolvere in un sistema democratico, per poi ritrovarsi con regimi integralisti nel cuore del Mediterraneo. Siamo sbigottiti di fronte alla follìa demenziale degli invasati che assaltano le ambasciate e i negozi occidentali, ma non ci rendiamo conto che il nostro sbigottimento è maturato dopo secoli nei quali l´occidente si è scannato in guerre, rivoluzioni, massacri, terrorismi. Oggi non ci capacitiamo di come sia possibile che avanzi di galera tunisini pretendano di venire a casa nostra a dettare le proprie leggi malavitose, ma cent´anni fa nessuno in occidente si poneva il dubbio se fosse possibile o meno andare ovunque nel! mondo a imporre i propri stili di vita. Abbiamo invaso, e ade! sso che abbiamo ripudiato quei metodi siamo a nostra volta a rischio invasione. Di fronte a questa situazione ci sono due strade: arrendersi all´ineluttabilità del corso della storia, o alzare un muro in attesa che il resto del mondo si metta al passo con i nostri tempi. O arrendersi, o difendersi. Non serve fare la voce grossa là: ma è doveroso farla qua, a casa nostra. Senza indulgenza, falsi moralismi o comprensioni verso chi non si adegua qui alle nostre regole. Quest´estate uno spacciatore tunisino a Vicenza nel giro di 20 giorni è stato preso, processato e rilasciato due volte per aver venduto droga allo stesso cliente: è ancora a spasso. Non sono certo questi i messaggi utili a far capire agli assatanati islamici quanta strada devono fare.
ARIO GERVASUTTI

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