domenica 25 settembre 2016

La Legge.- RILETTURE

Col tempo alcune cose cambiano, altre no -
La Legge.
Non ne capisco bene il perchè, ma sembra che ogni anno alle spese dell'anno prima si aggiungano nuove spese e conseguentemente si debbano aggiungere nuove entrate, anche se queste aumentano con l'inflazione e il PIL. E così ogni anno alle norme esistenti si aggiungono nuove norme, ogni anno per cercare di fare correttamente la denuncia dei redditi si devono leggere fascicoli sempre più voluminosi, aumenta la possibilità di sbagliare e subire sanzioni, mentre i caratteri di stampa del modulo diventano sempre più piccoli per far stare in una pagina quello che ne richiederebbe due (lo definiscono semplificare). Ma ci sono anche norme che rimangono immutate per decenni, come quelle che stabiliscono i limiti di reddito superati i quali si hanno meno benefici o maggiori aggravi o fissano importi a favore del contribuente, che di fatto diviene più povero e più tassato. Spesso non è previsto alcun criterio di gradualità, per cui se, esemplificando, con reddito 100 si paga 20 e con reddito 99 zero, chi ha lavorato e guadagnato di meno finisce con l'avere più soldi. Con quale criterio siano fissati questi limiti per me è un mistero e a volte penso che siano pensati considerando la mia situazione personale per danneggiarmi o forse quella di qualche parente di legislatori, per favorirlo. In questo caso potrei sperare che prima o poi saranno rivisti.
Per legge, il cittadino è tenuto a conoscere la legge. Cosa piuttosto complicata se non impossibile anche a chi di legge vive: probabilmente nessuno conosce TUTTE le leggi italiane. Io mi limitavo a leggere attentamente le istruzioni e cercare di applicarle. Per esempio le istruzioni del mod. 730 sembrerebbero indirizzate a persone non particolarmente esperte di diritto e prive di adeguata biblioteca fiscale. Non è così e se uno crede di capirle come capisce un testo in italiano corrente (pur usando un vocabolario inglese-italiano per quelle parole che non hanno saputo rendere nella nostra lingua) incorre in gravi errori. Per questo motivo esistono appositi enti e studi che provvedono alla compilazione anche di un semplice mod. 730. Anche le istruzioni che accompagnano le cartelle esattoriali indicano procedure del tutto diverse da quelle reali e si è quindi costretti a ricorrere all'aiuto di professionisti. A volte mi sorge il dubbio che le leggi siano fatte apposta per giustificare l'esistenza di questi enti e il loro foraggiamento o rendere indispensabile rivolgersi ai professionisti di cui sopra. Non ci si può meravigliare poi se chi va con il lupo impara a ululare.
Agenzia delle Entrate.
Sembra che fra i doveri dei cittadini non ci sia solo l'obbligo di pagare imposte e tasse, ma anche quello di farlo nel modo meno semplice. L'Agenzia delle entrate, o chi per essa, trova del tutto normale emettere cartelle esattoriali errate: per male che vada i cittadini contesteranno l'errore, produranno documenti, faranno code, protesteranno; ma se va bene pagheranno più del dovuto, sanzioni comprese. Naturalmente chi ha grossi interessi si premunisce con prove e documenti, si rivolge a fiscalisti esperti; ma il povero cristo che ritiene in tutta buonafede di non dovere al fisco qualche centinaio di euro non ha scampo. Opporsi al fisco gli costa più di quanto possa beneficiare, deve perdere mezze giornate negli uffici che talvolta trova chiusi per sciopero o assemblea, riceve informazioni incomplete, magari solo perchè chi è uso a trattare una materia pensa che gli altri abbiano la stessa famigliarità. Più il tempo passa e più è difficile rimediare a eventuali errori, il tempo gli è contro e la lentezza burocratica torna a vantaggio della burocrazia. In ogni caso sembra che se il cittadino sbaglia paga, se sbaglia il burocrate paga il cittadino, che sia più facile accanirsi contro piccoli evasori ingenui che contro grandi evasori agguerriti.


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