Col tempo alcune cose cambiano, altre no -
La Legge.
Non
ne capisco bene il perchè, ma sembra che ogni anno alle spese dell'anno
prima si aggiungano nuove spese e conseguentemente si debbano
aggiungere nuove entrate, anche se queste aumentano con l'inflazione e
il PIL. E così ogni anno alle norme esistenti si aggiungono nuove
norme, ogni anno per cercare di fare correttamente la denuncia dei
redditi si devono leggere fascicoli sempre più voluminosi, aumenta la
possibilità di sbagliare e subire sanzioni, mentre i caratteri di
stampa del modulo diventano sempre più piccoli per far stare in una
pagina quello che ne richiederebbe due (lo definiscono semplificare).
Ma ci sono anche norme che rimangono immutate per decenni, come quelle
che stabiliscono i limiti di reddito superati i quali si hanno meno
benefici o maggiori aggravi o fissano importi a favore del
contribuente, che di fatto diviene più povero e più tassato. Spesso non
è previsto alcun criterio di gradualità, per cui se, esemplificando,
con reddito 100 si paga 20 e con reddito 99 zero, chi ha lavorato e
guadagnato di meno finisce con l'avere più soldi. Con quale criterio
siano fissati questi limiti per me è un mistero e a volte penso che
siano pensati considerando la mia situazione personale per danneggiarmi
o forse quella di qualche parente di legislatori, per favorirlo. In
questo caso potrei sperare che prima o poi saranno rivisti.
Per
legge, il cittadino è tenuto a conoscere la legge. Cosa piuttosto
complicata se non impossibile anche a chi di legge vive: probabilmente
nessuno conosce TUTTE le leggi italiane. Io mi limitavo a leggere
attentamente le istruzioni e cercare di applicarle. Per esempio le
istruzioni del mod. 730 sembrerebbero indirizzate a persone non
particolarmente esperte di diritto e prive di adeguata biblioteca
fiscale. Non è così e se uno crede di capirle come capisce un testo in
italiano corrente (pur usando un vocabolario inglese-italiano per quelle
parole che non hanno saputo rendere nella nostra lingua) incorre in
gravi errori. Per questo motivo esistono appositi enti e studi che
provvedono alla compilazione anche di un semplice mod. 730. Anche le
istruzioni che accompagnano le cartelle esattoriali indicano procedure
del tutto diverse da quelle reali e si è quindi costretti a ricorrere
all'aiuto di professionisti. A volte mi sorge il dubbio che le leggi
siano fatte apposta per giustificare l'esistenza di questi enti e il
loro foraggiamento o rendere indispensabile rivolgersi ai professionisti
di cui sopra. Non ci si può meravigliare poi se chi va con il lupo
impara a ululare.
Agenzia delle Entrate.
Sembra che fra i doveri dei cittadini non ci
sia solo l'obbligo di pagare imposte e tasse, ma anche quello di farlo
nel modo meno semplice. L'Agenzia delle entrate, o chi per essa, trova
del tutto normale emettere cartelle esattoriali errate: per male che
vada i cittadini contesteranno l'errore, produranno documenti, faranno
code, protesteranno; ma se va bene pagheranno più del dovuto, sanzioni
comprese. Naturalmente chi ha grossi interessi si premunisce con prove e
documenti, si rivolge a fiscalisti esperti; ma il povero cristo che
ritiene in tutta buonafede di non dovere al fisco qualche centinaio di
euro non ha scampo. Opporsi al fisco gli costa più di quanto possa
beneficiare, deve perdere mezze giornate negli uffici che talvolta
trova chiusi per sciopero o assemblea, riceve informazioni incomplete,
magari solo perchè chi è uso a trattare una materia pensa che gli altri
abbiano la stessa famigliarità. Più il tempo passa e più è difficile
rimediare a eventuali errori, il tempo gli è contro e la lentezza
burocratica torna a vantaggio della burocrazia. In ogni caso sembra che
se il cittadino sbaglia paga, se sbaglia il burocrate paga il
cittadino, che sia più facile accanirsi contro piccoli evasori ingenui
che contro grandi evasori agguerriti.
domenica 25 settembre 2016
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