Scritto il 09/08/2009, 04/08/2009 - Col tempo alcune cose cambiano, altre no.
Fuori dal coro
Un
tempo erano pochi coloro che se ne lamentavano: gli operai non pagavano
RM (Ricchezza Mobile) e il problema dell'equità e dell'evasione fiscale
non li toccava. Se non ricordo male - era molti anni fa - sul mio
stipendio però c'era la "trattenuta di RM cat. C2".
Quando le imposte
furono trattenute sulla retribuzione di tutti i dipendenti ne fui
contento perchè così - finalmente - l'iniquità fiscale sarebbe stata
percepita e combattuta da molte altre persone e dai sindacati.
E così
è stato; tutti ne parlano, tutti condannano l'evasione fiscale che
dicono tuttora abnorme ed enorme, anche se molti sono evasori ma -
stimano - non quanto gli altri. A volte sono onesti solo perché
impossibilitati a non esserlo.
Pochi erano più arrabbiati di me contro chi evade imposte o tasse.
Ho
però potuto constatare a mie spese quanto rapace possa essere il fisco,
come possa legalmente effettuare un'ingiustizia approffittando
dell'onestà e ingenuità del cittadino che si aspettava un fisco
altrettanto onesto.
Se prima pensavo che chi non paga quanto lo Stato
richiede si comportasse da ladro nei confronti degli altri cittadini,
ora arrivo a pensare che possa invece trattarsi di legittima difesa,
talvolta di un eccesso di legittima divesa: non si limita a non farsi
derubare ma a sua volta deruba quello che ritiene un ladro. Con questo
non voglio giustificare tutti gli evasori, quelli che scientemente e
criminalmente si arricchiscono a spese della comunità, ma considero la
possibilità che talvolta non di briganti si tratti ma di gente timorosa
di essere rapinata, che ritenendosi obbligata a scegliere tra l'essere
derubata o rubare, opta per quest'ultimo.
Se si vuole che i cittadini siano onesti col fisco, il fisco dovrebbe dare l'esempio ed essere onesto con i cittadini.
Sbagliano
i cittadini che vogliono i servizi senza pagarne il costo, ma ancor più
sbaglia lo Stato (e derivati) a far pagare ai cittadini prezzi
esorbitanti per servizi carenti o inesistenti. Un cittadino onesto può
sentirsi obbligato a contribuire al buon funzionamento dello Stato, ma
appunto perchè onesto non può accettare di pagare di tasca sua sprechi,
corruzione e clientelismo.
Uno Stato corretto, non esoso, non
ingiusto, senza sprechi e favoritismi, con leggi semplici e chiare che
permettano agli onesti (ingenui) di osservarle senza rischi di sbagliare
e non consentano ai disonesti (furbi) di aggirarle, uno Stato che ha
fiducia nell'onestà dei cittadini può avere la fiducia dei cittadini,
può e deve pretendere da essi onestà e condannarli duramente se mancano.
Questo in Italia non succede e non me la sento di unirmi al coro per gridare solo contro gli evasori.
Scritto il 09/08/2009
L'ora legale
Già
prima di Benjamin Franklin avevano pensato all'ora legale, ma ci
rinunciarono perché per adattare le meridiane sui muri delle case
avrebbero dovuto sollevarle da un lato ed avere i pavimenti inclinati di
15°da marzo a ottobre.
Avevano anche pensato di non affrescare o
inglobare nel muro il quadrante ma di usarne uno mobile imperniato sulla
base dello stilo, da spostare e fermare con un piolo: ma lo rubavano e
non ci pensarono più (anche perchè non capivano quale vantaggio ci fosse
d'estate a fare un'ora prima il pranzo di mezzogiorno).
P.S. Perdonatemi la scemenza, ma con questo caldo ho cercato un po' ... di freddura.
Scritto il 04/08/2009
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lunedì 21 agosto 2017
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