sabato 6 giugno 2009

Due parole al magistrato (il Giornale di Vicenza)

BOSS STRESSATO

«Due parole al magistrato»

  • Sabato 06 Giugno 2009
  • Altra,
  • pagina 54
È fresca di stampa la notizia che un boss, sottoposto al regime carcerario del 41 bis (in quanto, dal carcere, continuava a gestire i propri affari) è così stressato dallo stato di denzione da risultare affetto da un forte stato di depressione, tanto che gli sono stati concessi gli arresti domiciliari , in quanto “l'affetto dei famigliari è per lui terapia unica ed insostituibile”.
Bene, mi pare che in carcere la gente non venga messa per divertirsi; voglio dire che stare in carcere comunque deve comportare, a mio avviso, una certa sofferenza altrimenti ci sarebbe la gara per usufruire di questo soggiorno a carico della comunità. Vorrei anche far osservare al magistrato che ha preso questa decisione che in questo paese almeno la metà degli italiani è depressa: quando pagano le tasse, quando perdono il posto di lavoro ed hanno il mutuo da pagare, quando hanno bisogno di una visita medica specialistica e non sanno quando verrà loro concessa, quando si rivolgono ad un magistrato per fa valere i propri diritti e non ottengono risposte neanche dopo una decina d'anni da questa giustizia che, guarda caso, nella fattispecie è stata molto solerte.
E così via. Non mi sembra che a qualcuno interessi lo stato di salute di queste persone. Mi si dirà che un conto è la giustizia penale ed un conto quella civile, ma la gente comune, quella per intenderci che fatica a tirare alla fine del mese, è abituata a vedere la sostanza delle cose mentre una gran parte dell'apparato di questo stato pensa solo alla forma.
Che dire di più? Come possiamo pensare che si possa porre rimedio alle tante magagne di questo paese quando i poteri sembrano andare soltanto verso un'unica direzione?
Enos Bussolaro
Vicenza

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