domenica 20 aprile 2014

Norme e sanzioni

RILETTURE 

Col  tempo alcune cose cambiano, altre no

Viaggiando in autostrada, a poco meno della velocità consentita, non sono pochi i veicoli che mi superano o lampeggiano impazienti chiedendo strada se anch'io sto sorpassando.
Da chi vorrebbe che il codice civile riconoscesse le coppie di fatto, mi sarei aspettato che, con coerenza, ritenesse che il codice stradale dovesse riconoscere e legalizzare la velocità di fatto. Una specie di DiCo: diritti dei conducenti. Ben vengano invece iniziative tendenti a far rispettare le regole. Ma le regole dovrebbero avere una certa logica che le renda accettabili: i comuni mortali devono sentire l'obbligo morale di rispettarle ma il legislatore deve sentire l'obbligo assoluto di fare regole utili per la comunità. Come per le tasse, che sono legittimamente ritenute un sopruso se servono principalmente a soddisfare privilegi e vengono pagate solo perchè "imposte". Basta girare per l'Italia non in auto con scorta e diritto di precedenza per accorgersi di quanto siano assurdi certi segnali stradali, fatti più per essere violati e procurare gettito che per la sicurezza. Anche le sanzioni dovrebbero essere ragionevoli ed efficaci. Una multa di 1000 euro può essere tranquillamente pagata da chi possiede auto di lusso ma è un dramma per chi usa un'utilitaria per guadagnarsi 800 euro al mese; più equo effetto potrebbe avere l'impossibilità di usare l'auto per qualche tempo o passare una giornata in un Commissariato di Polizia. Viaggiando in auto blu e percependo in un mese quello che altri non sempre guadagnano in un anno forse è difficile mettersi nei panni altrui e regolarsi di conseguenza. E'vero che basterebbe non violare le norme, ma anche volendole osservare può succedere di sbagliare, è umano. Capita occasionalmente anche a me di superare i limiti consentiti perchè pressato da altre vetture o perchè limiti assurdi appaiono improvvisamente e io mi limito a sollevare il pedale dall'acceleratore senza frenare bruscamente mentre l'auto, non conoscendo le norme del codice ma solo le leggi della fisica, si rifiuta di passare immediatamente dai 90 ai 30 km/h. Mi può anche accadere di distrarmi un attimo e di non accorgermi dei segnali. Ma non posso ritenermi un potenziale criminale: l'ultima multa l'ho presa nel 1961 da una pattuglia della stradale che da un km di distanza ha giudicato eccessivo il tempo da me impiegato a superare con la vecchia "topolino" l'unico veicolo presente in una strada larga e diritta. Qualcuno dirà che sono decisamente un fesso o solo fortunato, ma potrei non esserlo sempre.
Certi comportamenti vanno comunque severamente puniti e si dovrebbe considerare volontari i danni a cose e persone provocati viaggiando follemente con la capacità di guida volontariamente compromessa. Tuttavia non credo che per persone in condizioni psico-fisiche alterate servino da deterrente multe astronomiche o gravi sanzioni d'altro genere, visto che non serve nemmeno la probabile pena di morte che spesso si autoinfliggono. Forse serve qualcosa d'altro, magari affrontando il problema senza la fretta di andare in vacanza, senza ricorrere al consueto DL e poi, magari, al voto di fiducia.


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