Col tempo alcune cose cambiano, altre no.
Passano
gli anni, qualcosa cambia e qualcosa resta immutato: quando i numeri
non indicarono più migliaia di lire ma euro, quelli dei prezzi rimasero
immutati, quello della pensione si dimezzò. Mentre il mio reddito
nominale è aumentato di un 20% ma quello reale è diminuito, i parametri
reddituali sono rimasti immutati ma sono divenuti incongrui pur
restando iniqui.
Ne
prendo due ad esempio: quello sotto il quale nella mia regione sono
esentati da tassa sanitaria (ticket) i bambini sotto i 6 e gli anziani
sopra i 65 anni di età e quello sopra il quale non si è considerati
familiari a carico.
Chiaramente sono stati calcolati in milioni di lire: 70 il primo, 5,5 il secondo, diventati rispettivamente 36151.98 e 2840.51 euro, valori assurdi che li datano al secolo scorso.
Chiaramente sono stati calcolati in milioni di lire: 70 il primo, 5,5 il secondo, diventati rispettivamente 36151.98 e 2840.51 euro, valori assurdi che li datano al secolo scorso.
Parametri
iniqui perché non hanno correttivi che impediscano un reddito reale
inferiore con reddito nominale superiore: se questo è 36152 euro non si
dovrebbe pagare più di 2 centesimi di ticket, per un familiare con
reddito di 2841€ il beneficio dovrebbe essere ridotto di soli 49
centesimi.
I massimali si riferiscono al reddito lordo, ticket e benefici sono netti: anche questo è iniquo e ingannevole.
I 70 milioni di reddito familiare lordo sono 1000 euro netti ciascuno, nel caso di due coniugi.
I 5,5 milioni sono 218 euro mensili, meno del rimborso spese per un giorno a Roma di un senatore.
Nel reddito familiare si sommano i redditi dei coniugi; se un coniuge guadagna più di 218 euro mensili l' altro coniuge non può considerarlo a carico e detrarre le spese per lui sostenute; se uno guadagna meno di 8000 euro annui non ha IRPEF da pagare; se non ha Irpef da pagare non può evidentemente detrarre spese dall' IRPEF; se un coniuge guadagna più di 2840.51 ma meno di 8000 euro né lui nè il coniuge possono detrarre le spese sostenute.
Nel caso di coniugi si considera il reddito familiare per escludere entrambi da benefici, ma le "spese familiari" non si considerano detraibili dal reddito familiare: un ulteriore disincentivo al matrimonio e spregio della Costituzione Italiana (Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.) da molti invocata e difesa solo quando fa comodo.
I massimali si riferiscono al reddito lordo, ticket e benefici sono netti: anche questo è iniquo e ingannevole.
I 70 milioni di reddito familiare lordo sono 1000 euro netti ciascuno, nel caso di due coniugi.
I 5,5 milioni sono 218 euro mensili, meno del rimborso spese per un giorno a Roma di un senatore.
Nel reddito familiare si sommano i redditi dei coniugi; se un coniuge guadagna più di 218 euro mensili l' altro coniuge non può considerarlo a carico e detrarre le spese per lui sostenute; se uno guadagna meno di 8000 euro annui non ha IRPEF da pagare; se non ha Irpef da pagare non può evidentemente detrarre spese dall' IRPEF; se un coniuge guadagna più di 2840.51 ma meno di 8000 euro né lui nè il coniuge possono detrarre le spese sostenute.
Nel caso di coniugi si considera il reddito familiare per escludere entrambi da benefici, ma le "spese familiari" non si considerano detraibili dal reddito familiare: un ulteriore disincentivo al matrimonio e spregio della Costituzione Italiana (Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.) da molti invocata e difesa solo quando fa comodo.
Parametri
incongrui perché se erano congrui dieci anni fa non lo possono essere
ora. Accettando gli indici ISTAT, se allora i limiti erano 70 e 5,5
milioni di lire ora dovrebbero essere 44000 o 3500 euro, arrotondando.
Se dieci anni fa godeva di alcuni benefici perchè il suo reddito era
ben al di sotto dei limiti previsti, se il reddito consisteva e
consiste nella sola pensione rivalutata in misura inferiore
all'inflazione, se non è cambiata la legge, se il suo tenore di vita è
peggiorato una persona non può sapere di non avere più diritto a quei
benefici ed essere punito per non avere pensato e verificato quanto
subdolo e ingiusto possa essere lo Stato.
Anche
se i parametri reddittuali fossero sempre congrui, mi piacciono poco:
richiedono burocrazia, rendono più vantaggiose le dichiarazioni
menzognere, fanno pagare di più chi più ha pagato. L'imposta progressiva
già fa pagare più che proporzianalmente chi ha maggior reddito; se
venisse severamente applicata ogni ulteriore discriminazione sarebbe
superflua e ingiusta. Non vedo perché una persona che ha pagato tutto il
dovuto di imposta debba pagare più degli altri di tassa scolastica,
mensa, asilo, eccetera e non essere trattata come tutti gli altri:
sarebbe tutto più semplice ed anche più giusto, solo meno demagogico.
Chi può spesso non si rivolge alle strutture pubbliche e non paga la
tassa, normale o maggiorata: meglio far pagare la giusta imposta a tutti
e poi nessuna discriminazione; non si può far pagare il biglietto di
entrata solo a chi ha già pagato l'abbonamento.
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