domenica 18 novembre 2012

Dove sbattono le teste

Il Giornale di Vicenza Clic
domenica 18 novembre 2012 – PRIMAPAGINA – Pagina 1
Dove sbattono
le teste
Negli ultimi tempi una delle frasi più frequenti colte tra i commenti della gente è: «Non sappiamo dove sbattere la testa». A parte i soliti idioti che periodicamente la sbattono contro i manganelli di poliziotti e carabinieri, è una sensazione che condividono in molti. L´orizzonte è nero non soltanto perché non si vedono spiragli di luce nella crisi economica planetaria, ma soprattutto perché non si riescono a individuare i soggetti che potrebbero guidare verso l´uscita. Ieri Gianfranco Fini è venuto a Vicenza per cercare - parole sue - «candidati riformisti». In altre parole, facce nuove e pulite che abbiano voglia di fare politica. Lodevole intento: ma oggi chi può aver voglia di entrare in un sistema nel quale l´incarico di preparare un piano per tagliare i costi della politica viene affidato a Giuliano Amato, che percepisce 31mila euro lordi di pensione al mese? Lo stesso Amato che l´altroieri ha proposto! di garantire un´indennità pari a due anni di stipendio ai parlamentari che non dovessero essere rieletti. «Che cosa dovrebbero fare mentre aspettano di compiere 65 anni? Gli esodati di Stato?», si è chiesto - e ha chiesto agli italiani - polemicamente. E che cosa dovremmo rispondere? Ogni parola sarebbe superflua, inutile, perché è evidente che parliamo lingue diverse. Di fronte a questa voragine tra Paese reale e Paese politico è inevitabile che - salvo rare e lodevoli eccezioni - il campo venga occupato sostanzialmente da due categorie: vecchi arnesi e giovani senza fondamentali. Se la Lega nella sua roccaforte di Treviso non ha di meglio da proporre dell´83enne Giancarlo Gentilini, siamo a posto. Intendiamoci: lo Sceriffo è arzillo, capace, esperto, perfino onesto (dote non proprio diffusa, com´è noto). Ma dobbiamo costruire il futuro o premiare il passato? Se questo è lo spazio che i giovani trovano in un partito "rivoluzionario" come la Lega, figurarsi altrove. Così non ci si deve meravigliare se "la meglio gioventù" se ne sta alla larga. Diverso è il discorso che riguarda i 5 stelle di Grillo: lì i giovani ci sono, peccato che a mancare (sempre con le lodevoli ma rare eccezioni) siano i fondamentali. A partire da quelli democratici. È stato sufficiente andare un po´ oltre il racconto dei divertenti comizi-show del comico genovese e approfondire la vita interna al movimento, per imbattersi in meccanismi, dialettica, contenuti, metodi che in alcuni casi sono perfino peggiori di quelli degli altri partiti. La migliore definizione l´ha data una consigliera a 5 stelle (subito punita): «Sembriamo Scientology». Ecco perché gli italiani non sanno «dove sbattere la testa». In compenso, hanno una certezza: comunque vada, si faranno male.
ARIO GERVASUTTI

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