Liberi professionisti.
Sono i più accreditati fra gli evasori, salvo per la parte assimilabile a
lavoro dipendente. Penso sia capitato a chiunque di sentirsi dire che
la prestazione costa 100 e 120 con IVA, con facoltà di scelta più o meno
esplicita. La risposta sarebbe ovvia se la spesa fosse detraibile dal
reddito: pago 120 invece di 100, ma avrò meno IRPEF per 20. Io sono
onesto, il fisco ci guadagna l’ IVA e sicuramente più di 20 di IRPEF dal
professionista che considerando le imposte nel calcolo di 100 non ci
rimette niente, non ci sarà evasione fiscale e vivremmo in un paese come
altri in cui solo delinquenti non pagano le imposte dovute. Per motivi
che ignoro, ma che forse potrei immaginare, così non è e il cliente si
trova a scegliere. Se è assolutamente onesto e disposto a pagare di più
di tanti altri sceglierà 120. Se la sua onestà è pari a quella del
professionista vorrà partecipare ai suoi vantaggi e chiederà di pagare
meno di 100. Se fondamentalmente è corretto e onesto ma sa che così non è
il fisco con lui, avrà qualche dubbio e qualche rimorso comunque
faccia.
Sportivi, artisti, aziende.
Naturalmente, potendolo fare, si stabiliscono dove meglio credono nel vasto mondo. Vasto e piccolo. Con gli attuali mezzi di comunicazione si può essere ovunque contemporaneamente in modo immateriale e nello spazio di poche ore di persona. Non vi è quindi motivo di non stabilire la propria residenza dove il clima è migliore, le spiagge più belle, il sole più caldo, la neve più soffice o il fisco meno esoso. Compete ai governi valutare il giusto appetibile equilibrio tra quello che si può avere e quello che si deve dare nel loro Stato, sapendo che “chi troppo vuole, nulla stringe”.
Naturalmente, potendolo fare, si stabiliscono dove meglio credono nel vasto mondo. Vasto e piccolo. Con gli attuali mezzi di comunicazione si può essere ovunque contemporaneamente in modo immateriale e nello spazio di poche ore di persona. Non vi è quindi motivo di non stabilire la propria residenza dove il clima è migliore, le spiagge più belle, il sole più caldo, la neve più soffice o il fisco meno esoso. Compete ai governi valutare il giusto appetibile equilibrio tra quello che si può avere e quello che si deve dare nel loro Stato, sapendo che “chi troppo vuole, nulla stringe”.
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