Sembra che fra i doveri dei cittadini non
ci sia solo l’obbligo di pagare imposte e tasse, ma anche quello di
farlo nel modo meno semplice. L’Agenzia delle entrate, o chi per essa,
trova del tutto normale emettere cartelle esattoriali errate: per male
che vada i cittadini contesteranno l’errore, produranno documenti,
faranno code, protesteranno; ma se va bene pagheranno più del dovuto,
sanzioni comprese. Naturalmente chi ha grossi interessi si premunisce
con prove e documenti, si rivolge a fiscalisti esperti; ma il povero
cristo che ritiene in tutta buonafede di non dovere al fisco qualche
centinaio di euro non ha scampo. Opporsi al fisco gli costa più di
quanto possa beneficiare, deve perdere mezze giornate negli uffici che
talvolta trova chiusi per sciopero o assemblea, riceve informazioni
incomplete, magari solo perchè chi è uso a trattare una materia pensa
che gli altri abbiano la stessa famigliarità. Più il tempo passa e più è
difficile rimediare a eventuali errori, il tempo gli è contro e la
lentezza burocratica torna a vantaggio della burocrazia. In ogni caso
sembra che se il cittadino sbaglia paga, se sbaglia il burocrate paga il
cittadino, che sia più facile accanirsi contro piccoli evasori ingenui
che contro grandi evasori agguerriti.
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