domenica 19 febbraio 2017

Neve, neve, neve. - RILETTURE

Col tempo alcune cose cambiano, altre no

Neve, neve, neve; tanta neve come quando nessuno si meravigliava che l'inverno fosse freddo e l'estate calda, quando non temevo l' effetto serra ma una nuova piccola era glaciale, quando la gente sapeva aspettare o spalare, quando era più semplice togliersi la camicia in luglio che avere legna e maglioni a gennaio, quando la paura non era di camminare nella neve, ma di scivolare sul ghiaccio o bagnarsi nella palceca di neve bagnata. Solo il colonnello pretendeva che mentre nevicava, lassù in val Pusteria, su tutta la caserma non ci fosse un millimetro di neve: ma a quel tempo così erano i militari.
E' vero, ora tutti devono muoversi, usare l'auto e non deve mancare il rifornimento di merci e alimenti, però mi chiedo: se per due giorni di neve ci vogliono molti mezzi e uomini, cosa mai faranno costoro negli altri 363 giorni dell' anno? Aspettano la nevicata, quella eccezionale? C'è poi il dilemma: scuole aperte o chiuse? Se le chiudono gli addetti avranno un giorno di vacanza in più (del quale forse non c'è bisogno) o terranno una lezione di educazione civica e fisica aiutando a spalar neve?
Mah!?


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