domenica 21 aprile 2019

Riletture: cronaca politica 2008-2009


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CRONACA POLITICA



LUNEDÌ 25 FEBBRAIO 2008
Prezzi <<
Che i prezzi al consumo siano aumentati in misura notevole dopo l'adozione dell'euro ormai lo riconoscono tutti. Per alcuni i principali responsabili sono i commercianti e il governo Berlusconi. Non ho alcuna simpatia per i commercianti ma noto che nella grande distribuzione i prezzi sono tutt'altro che inferiori. Sicuramente l'accusa di avidità e di speculazione rivolta ai lavoratori autonomi può essere estesa anche alle multinazionali del settore, quello che non riesco a capire è come mai le grandi cooperative di consumo non siano altrettanto sotto accusa pur praticando prezzi analoghi. Quanto al governo Berlusconi accusato di non aver fatto non so che cosa è in buona compagnia col seguente governo Prodi durante il quale i prezzi hanno continuato a salire e forse anche con quello precedente che ha impostato l'avvio dell'euro. Limitandomi alla parte di aumento dovuta a speculazione e non a effettivo aumento dei costi, io credo che i commercianti facciano il loro mestiere: vendere la merce al prezzo per loro più conveniente, il più alto possibile tenendo conto di eventuali conseguenti minori vendite. Ma se chi compra non vuole o non può rinunciare ad acquistare a qualsiasi prezzo non ci saranno limiti all'aumento. Anche l'euro ha la sua parte di colpa: passare da poco più di un euro a poco meno di due può sembrare un aumento insignificante, mentre non lo era passare da 2000 a 3800 lire; oggi può sembrare normale arrotondare a 1 o 10 euro superiori, mentre prima si arrotondava alle 500, 1000, 5000 lire.Tutti i politici sanno e dicono che non si può vivere oggi con i soldi che bastavano ai tempi della lira, ma non sento nessuno che proponga di cominciare a prenderne atto adeguando i limiti calcolati nel secolo scorso per diritti o doveri commisurati al reddito.
GIOVEDÌ 3 LUGLIO 2008
Impronte <<
Di regola quando un bimbo nasce subito gli mettono un braccialetto col nome della madre; poi va registrato all'anagrafe del Comune, viene inquadrato come contribuente, riceve il codice fiscale; poi dovrà denunciare i cambi di residenza (e sanzionato se sbaglia), periodicamente farsi delle foto e documenti di riconoscimento, riportare i propri dati su moduli, apporre firme, eccetera, eccetera, eccetera.Qualcun altro invece può limitarsi a fornire al massimo le impronte digitali senza altri obblighi. Appartengo alla regola e mi sento discriminato. Sarei felice poter avere le mie dita come unico documento, sempre a portata di mano, in sostituzione di carta di identità, PIN del bancomat, tessera sanitaria, codice fiscale, firma, eccetera, eccetera, eccetera. Col tempo, la tecnica e maggiori risorse statali ..... chissà.
Intercettazioni - Telefono poco, non sono famoso e non ho niente da nascondere; ma pensare che qualcuno possa registrare e far conoscere ad altri quanto confidenzialmente dico mi urta molto più del dovere mostrare la mia carta di identità o dare le mie impronte digitali.
In questo Paese - Per chi pensa che "avviso di garanzia" significhi "annuncio di colpevolezza" è normale pensare che rilevare a uno le impronte digitali significhi dichiararlo delinquente."Omnia munda mundis" e viceversa.
SABATO 20 SETTEMBRE 2008
Conflitto di interessi <<
Non si può servire a due padroni, tanto meno quando gli interessi dell' uno sono contrapposti a quelli dell'altro. Datori di lavoro e lavoratori hanno di solito interessi contrapposti. I cittadini italiani sono i datori di lavoro dei dipendenti pubblici e fra i cittadini italiani dicono che i lavoratori siano i principali contribuenti . Poiché le imposte vengono ritenute dallo stipendio lordo e lo stipendio lordo dei dipendenti pubblici è pagato con le ritenute sul salario dei lavoratori dipendenti, sono questi ultimi il principale datore di lavoro dei primi. Mi chiedo come i sindacati vogliano difendere sia gli uni che gli altri: se non è conflitto di interesse é sete di potere.
I piccoli sindacati autonomi sono corporativi e ricattatori, ma fanno il loro mestiere e non dovrebbero essere spalleggiati da grossi sindacati che rappresentano anche la controparte.
LUNEDÌ 29 SETTEMBRE 2008
Lavoro malpagato
Ore di 50 minuti, giorni di 4 ore, settimane di 5 giorni, mesi di 3 settimane, anni di 3 trimestri: chi me lo fa fare?
GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2008
Nero per caso <<
Capisco che l'elezione del presidente degli Stati Uniti d'America sia un fatto importante per tutto il mondo, ma in verità non mi entusiasmava più di tanto: non potevo votarlo, non ho ne beni nè figli negli U.S.A., sono democratico solo nel senso letterale (amo libertà e democrazia e aborro i regimi totalitari da ben prima dell'89) e non mi chiamo Walter.
Ora non si fa che parlare di Obama e così ne ho letto la biografia.
Da quel che capisco, il primo presidente nero degli Stati Uniti è nero per caso: nato negli USA (Hawaii) nel 1961, il padre nero l'ha visto solo da bimbo ed è poi vissuto con i parenti bianchi. L'orgoglio razziale dei neri nostrani è motivato solo a metà, come lo sarebbe quello dei bianchi in Kenia ed è fuori luogo lamentare la situazione italiana a confronto di quella americana: non è escluso che diventi Presidente della Repubblica un nero di 47 anni nato in Italia, quando ci sarà.
Chissà che un giorno non si discuta più di colori o di sesso, ma solo di qualità.
LUNEDÌ 19 GENNAIO 2009
Gaza, gennaio 2009 <<
Soffro pensando alla situazione degli abitanti di Gaza, ricordando quella del bimbo che ero; ma non capisco i loro capi, non capisco perché anziché cercare di procurare prosperità procurino armi, non per difendersi da reali minacce ma per minacciare, per colpire volutamente i civili israeliani, per provocare Israele a un'inevitabile reazione, per ottenere morti e distruzione fra il proprio popolo, per fomentare l'odio, per giustificare la propria esistenza come capi. Ma questo purtroppo é successo e succede in tutte le dittature, e in tutte le democrazie c'è gente che tifa per loro invece di condannare i loro crimini . 
MARTEDÌ 3 FEBBRAIO 2009
Ederle 2 <<
Sulla base americana di Vicenza si è scritto e riscritto. In tutta Italia c' è gente che vi si è opposta e tuttora si oppone: non bastano trattati internazionali, decisioni di governi Prodi o Berlusconi, referendum inutili e falliti. Ostinatamente contro, si tagliano reti metalliche e si occupano aree altrui nella certezza che "il prepotente ha sempre ragione". I "No Dal Molin" si fanno sentire, si fanno vedere, si fanno appoggiare dai loro sodali di tutto il mondo: a buon rendere. Forse rappresentano davvero i vicentini (tra Savona e Genova ho conosciuto un ciclista genovese che aveva visto per la prima volta Vicenza partecipando alla manifestazione "No Dal Molin" attorno alla cinta muraria ) ma forse non tutti, se qualcuno di loro scrive a "il Giornale di Vicenza" la lettera che potete leggere in rete.
VENERDÌ 6 FEBBRAIO 2009
Vacche magre <<
Forse veramente coloro che vogliono colpire le rendite con alte aliquote d'imposta mirano ai grandi abili fortunati speculatori e non a chi risparmiando mette da parte qualcosa.
Ora non ne sento molto parlare: se le vacche son magre, c'è poco da mungere.
Mettiamo che chi aveva impegnato 100 in fondi comuni ora abbia necessità di contanti e li venda a 50. Affari suoi, diranno.
Mettiamo che domani possa investire di nuovo 100 e fra qualche anno vendere a 150: se il giusto prelievo fiscale è il 40% dell'incremento riceverà 130 netto. In totale avrebbe speso 200 e ricevuto 180: magari allora con 100 poteva comprare un monolocale, ora con 180 no.
Se invece di 200 fossero 200000 e 180000 invece di 180, la sostanza non cambierebbe: molto di più in euro, ma lo stesso in percentuale.
E' così? E se è così è giusto pagare imposte quando in realtà c'è stata perdita?
Coerentemente chi pretende partecipazione agli utili dovrebbe partecipare anche alle perdite; ma chi può non ci sta: se c'è da mangiare mangio, se c'è da pagare paghi.
MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2009
Coerenza <<
Maggiore onestà e coerenza non guasterebbero nemmeno in politica.Se prima si diceva che la criminalità era una montatura degli avversari non si dovrebbe dopo dire che è un'emergenza trascurata.
Se si diceva che la paura era artatamente indotta non si dovrebbe poi dire che è reale.
Se si difende qualsiasi decisione della magistratura non dovrebbero meravigliare decisioni incomprensibili. Se si sostiene che venire illegalmente in Italia dà diritto a rimanerci non dovrebbe stupire ritenere l' illegalità un diritto.
Se si dice no ad ogni riforma non si può lamentarsi se non si fanno.
Non si può chiedere certezza dei diritti e delle pene se chi deve darla non deve risponderne.
Non si può lamentare la scarsità di polizia e pretendere la scorta personale, condannare la collaborazione dei cittadini, rifiutare i militari in compiti non polizieschi, opporsi alla collaborazione dei vigili urbani; non si può chiedere sempre soldi senza badare a come sono spesi.
Non si può condannare l'evasione fiscale e proteggere chi evade il fisco, con lavoro in nero o criminale, solo perché non è italiano; non si può condannare il razzismo e alimentare razzismo di segno opposto.
Non si può avere il consenso della gente se si vuole il contrario di quello che la gente vuole, non si può avere il voto di chi è detto stupido o pazzo.
Checché ne dica Andreotti anche a pensar male si può sbagliare, ma c'è gente che non sa non pensar male e trova scandaloso lodare una carnagione o constatare che i poliziotti sono meno delle belle donne e che il cielo è azzurro.
VENERDÌ 17 APRILE 2009
Costo della democrazia<<
Sarà perché il momento è difficile, ma mi suona strano che ci si accorga solo ora che i referendum costano, oltre ad essere talvolta inutili o dannosi.
Chissà perché solo questo referendum costa se non è fatto in concomitanza con altre elezioni: tutti gli altri non sono costati nulla, evidentemente.
Sono favorevole ad evitare costi o sprechi inutili, sono quindi anche favorevole alla giornata elettorale (election day, per quelli che non parlano italiano) : quello che mi stupisce è perché non si faccia una volta per tutte una norma per cui referendum, elezioni circoscrizionali, municipali, comunali, provinciali, regionali, interregionali, nazionali, europee si facciano sempre in unica giornata con periodicità prestabilita: che so, il secondo sabato di maggio degli anni bisestili, in coincidenza con giorno di riposo o di gita scolastica, senza perdita di giorni di lavoro o di scuola. Sarà una proposta assurda, ma visto che si deve o si vuole risparmiare, risparmiamo sempre e non solo quando fa politicamente comodo.
Già il fatto di fare tutto in una sola giornata dovrebbe costare la metà del farlo in due, però mi ricordo di una elezione in cui ci furono problemi di intasamento e non capisco perché facendo il referendum con le elezioni europee non dovrebbe costare niente. Non costano le schede? Non costa la pubblicità? Gli scrutatori costano egualmente se devono lavorare due ore o tre, cinque o dieci? Perché se è così è sempre uno spreco quando non ci sono referendum da abbinare.
E dato che ci siamo perché non limitiamo il rimborso ai partiti, che - se non ricordo male - proprio con referendum (inutile) era stato abolito?
MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2009
Esclusiva <<
Ancora una volta ho la sensazione che la sinistra italiana si ritenga investita di una specie di esclusiva, un diritto solo ad essa riservato di potere fare quello che agli altri è vietato, giusto o sbagliato che sia.
Essa sola può modificare la Costituzione con pochi voti di scarto e ricorrere al voto di fiducia quando è maggioranza o fare ostruzionismo quando è opposizione; se non ha un capo autorevole é sbagliato che altri lo abbiano; vince l'elezioni con un'armata brancaleone inadatta a governare, può ammettere e ripetere l'errore; è incapace a governare, costruire, essere efficiente e sbaglia chi ne è capace; perde le elezioni perché la gente è stupida o plagiata e non sa scegliere bene.
Se fa qualcosa inesistente in Europa è la prima a fare una cosa giusta, se la fanno gli altri sono gli unici a fare una cosa sbagliata: nel primo caso si vanta, nel secondo condanna.
Inserire nelle sue liste giovani e donne è motivo di vanto, ancor più se sono giovani belle donne; se lo fanno gli altri è un obbrobrio.
Sono donne Melandri, Finocchiaro e tante altre loro compagne: non saranno giovani come Carfagna, ma lo sono state. Se anche gli altri pensano a candidate donne, dovrebbero considerare solo Bindi e Turco.
VENERDÌ 5 GIUGNO 2009
Due domande <<
In merito alle famose dieci domande fatte da 'Repubblica' mi chiedo cosa direi se, con altri nomi, mi fossero poste le domande 1, 2, 3, 5, 6, 7 e cosa risponderei alle domande 4, 8,9, 10 se mi trovassi nelle situazioni in esse citate: quasi di sicuro manderei cortesemente a farsi benedire chi insistesse per avere le riposte, col quasi riferito solo a cortesemente.
Mi piacerebbe anche conoscere perché, a qual fine, per quale motivo, a quale scopo sono state fatte le domande 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10 e, mutatis mutandis, cosa risponderebbe il signor D'Avanzo alle stesse domande: forse non lo saprò mai.
SABATO 27 GIUGNO 2009
Non mi piace <<
Non mi piace, ma non mi sorprende. Dopo Repubblica che ripubblica per settimane subdole domande e articoli tesi a infangare ecco il Giornale che fa altrettanto.
A palle di neve si risponde con palle di neve, ma a palate di letame non meraviglia se si risponde con palate di letame, insozzando avversari e spettatori.
E non mi meraviglia se, al solito, quando il letame colpisce chi per primo l'ha usato questi trova la cosa oltremodo indecente. Una certa supponenza fa apparire bella e buona qualsiasi cosa si faccia fino a quando anche gli altri la fanno: allora diventa spregevole e cattiva. Magari si ammette di avere forse sbagliato - errare è umano - ma è diabolico da parte di altri ripetere quel nostro errore: è già successo.
VENERDÌ 31 LUGLIO 2009
Due modi <<
Una famiglia ha due modi per far quadrare il bilancio: spendere secondo quello che guadagna o guadagnare secondo quello che spende. Quello che vale per la famiglia vale anche per lo Stato: se però spende più di quello che incassa raramente pensa a ridurre le uscite ma trova più comodo aumentare le entrate, non producendo di più ma tassando di più.
Ma ci sono anche famiglie cui non interessa far quadrare i conti, spendono più di quanto guadagnino e poi .. qualche santo provvederà. Così si sono comportati i governi italiani in passato, generosi con tutti, pronti a soddisfare tutte le richieste indebitandosi, incassando consensi e lasciando ai posteri i problemi.
Ma anche nelle migliori famiglie può esserci un figliol prodigo, che finché se chiede gli viene dato spende e spande senza preoccuparsi del fratello che sgobba e magari criticandolo perché non gli dà sempre più denaro, non sgobba e non si sacrifica abbastanza per consentirgli la dolce vita. Tuttavia anche l'amore fraterno più disinteressato può finire, magari dopo sessant'anni. Non più foraggiato, il figliol prodigo tornerà alla casa del padre, ci sarà grande festa ma poi dovrà cominciare a lavorare o almeno a non sprecare i soldi fraterni.
Se qualcuno pensa all'Italia e alle sue regioni, non sbaglia.
VENERDÌ 31 LUGLIO 2009
Ronde civili <<
Se l'idea fosse venuta a loro sarebbe la più bella invenzione del secolo, un fantastico modo democratico di contribuire alla tranquillità dei cittadini, al civile convivere della gente. Ma se l'idea viene ad altri non cercano - per tema di trovarli - gli aspetti positivi, ma inventano o ingigantiscono gli aspetti negativi. Nei cortei sindacali o di partito c'era il cosiddetto "servizio d'ordine" e non ricordo lamentele o pretese che tale servizio spettasse unicamente alle "forze dell'ordine": ma quello l'avevano pensato loro, ed era cosa buona. D'altro canto sbraitano che la sicurezza è compito esclusivo dello stato, protestano se militari con altri militari (carabinieri) pattugliano le strade, reclamano più forze dell'ordine, denunciano l'esagerato numero di addetti alle forze dell'ordine, non vogliono che civili aiutino poliziotti, carabinieri, eccetera nella lotta alla criminalità, condannano l'omertà e la connivenza mafiosa della gente: insomma protestano contro tutto e il contrario di tutto. Non hanno idee se non quella di considerare sbagliate tutte le idee altrui. A dire il vero, in merito alle "ronde" magari l'idea della loro utilità l'avevano, l'hanno avuta alcuni loro sindaci. Ma siccome le statistiche dicevano che molta criminalità era dovuta agli stranieri, non potevano proporre qualcosa che contraddicesse il loro "venite, venite che ce n'è bisogno, più siete meglio è", come se non bastasse la criminalità indigena. Oppure realmente per loro il problema non esiste, vivendo in quartieri a basso rischio e con poliziotti tolti alla sicurezza di tutti per la loro sicurezza personale.
Così la cosa è sbagliata, se i mali "previsti" non arrivano si provocano e quando torneranno al governo l'elimineranno: niente è sempre meglio di qualcosa.
Ma forse dovranno aspettare a lungo e durare poco, come in passato.
GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2009
Ahi, la Lega! <<
Insiste la Lega nel dire che il Nord versa allo Stato molto più di quanto riceva: non è vero, anche al Nord ci sono cinque regioni che ricevono più di quanto diano.
Più o meno questo un giornalista alla TV diceva ed a testimonianza del suo dire prese un libretto e lesse: Umbria, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Liguria.
Sarà sicuramente vero, ma una di quelle non è nel Nord e tre sono Regioni autonome che il resto del Nord considera estranee ai suoi problemi e sfacciatamente favorite.
Ma anche se - esclusa l'Umbria - le altre vanno compreso nel Nord che chiede più soldi (suoi), si tratta in tutto di 4,2 milioni di abitanti mentre Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna ne contano 23,7.
Nel Nord quindi solo il 15% della popolazione riceve più di quanto dia, il 6% se si escludono le Regioni Autonome, che potrà un po' diminuire ma non annullare l'eccedenza del dato sull'avuto del Nord considerato nel suo insieme.
È ovvio che per pareggiare i conti se qualcuno da meno di quanto riceva qualcun altro deve ricevere meno di quanto dia, ma sarebbe bene non esagerare, non considerarlo un fatto irreversibile e non dire delle statistiche solo quello che fa comodo: una mezza verità non è la verità.
MERCOLEDÌ 9 SETTEMBRE 2009
Informazione e meteo <<
Sento dire "Piove su tutta l'Italia", guardo fuori e vedo splendere il sole; sento dire "in Italia non c'è libertà di stampa", guardo nelle edicole e vedo giornali che scrivono peste e corna di questo e di quello, di Tizio e del suo avversario politico, del governo e dell'opposizione ognuno come più gli aggrada. Siccome sono certo di essere in Italia, penso che mi contino balle.
Ma dicono che mi sbaglio, che non è come credo, che sono suggestionato dalla TV, che un Tale fa dire a tutte le TV e scrivere su tutta la stampa solo quello che vuole.
Dunque ha in mano tutti mezzi d'informazione; direttamente o tramite suo fratello o il suo amico Carlo o i comuni cittadini che pagano il canone RAI stipendia tutti quelli che la fanno: chi lo elogia per essere elogiato e chi lo insulta per poter dire di essere insultato e passare per vittima, pochi per dirne bene (ma ci pensa anche lui stesso) e molti per dirne male. Più è incredibile l'insulto e più sono bravi perché alla fin fine più acqua portano al suo mulino. Fra i più meritevoli dev'esserci quel Dario, sempre prontissimo a condannare qualsiasi cosa il Tale dica o faccia, ma in un modo da indurre molti all'incredulità.
DOMENICA 4 OTTOBRE 2009
Giornalisti <<
Quando ho potuto controllare, spesso ho constatato che i giornalisti sono quantomeno inesatti, forse di più i telegiornalisti: scripta manent, anche se i giornali durano un giorno e i telegiornali si possono memorizzare.
Se dicono "Gattinara, in provincia di Vicenza" dubito anche dell'esattezza delle altre notizie: per essere credibili i giornalisti non dovrebbero confondere la sigla di Vercelli (VC) con quella di Vicenza (VI) e affermare tante altre cose che so inesatte o false. Finché solo una minoranza può rilevare inesattezze o falsità, probabilmente non si fanno scrupolo di elargirle alla maggioranza.
Diffido in genere dei giornalisti ma considero del tutto non credibili quelli faziosi che forniscano scientemente notizie false.
Ora manifestano per dire che da noi non c'è libertà di informazione: se la notizia fosse vera, se veramente il regime perseguitasse i giornalisti, se l'Italia fosse come un qualsiasi paese comunista passato o presente allora i giornalisti non sarebbero in piazza a protestare liberamente ma in un qualche manicomio, prigione, Siberia, cimitero o - se particolarmente fortunati - esuli in qualche paese straniero. Così non è e per me hanno perso ogni credibilità.
Diranno che manifestano - finché sono in tempo - perché questo non avvenga, che ci sono segnali che il regime sta andando per quella via: sarò uno stolto, ma non li vedo.
Io credo che libertà d'informazione significhi poter dire quello che si vuole - eccetto offendere il prossimo - senza subire danni; pare invece sia inteso nel senso di potere offendere chiunque pretendendo anche lauti compensi, anche dall'offeso: Santoro insegna, offende metà degli italiani ben pagato col loro canone (quelli che non lo pagano pare tifino per lui).
Credo che libertà d'informazione sia disporre di più fonti, di pareri e contropareri; ma questo c'è già e forse quello che vogliono è libertà assoluta, compresa quella di impedire agli altri di dire la loro.
Scende in piazza a protestare chi scrive sui giornali, chi se si trova disoccupato o ambisce a maggiori guadagni fonda un giornale e chiede la sovvenzione pubblica, chi dice liberamente la sua alla Rai o a Mediaset o in uno dei mille altri canali TV, chi scrive, parla o si fa vedere nel Web, chi incide dischi o scrive libri, chi qualsiasi cosa abbia o non abbia da dire la dice, la scrive, la canta, la mostra. E protestano tutti quei capipopolo che si arricchiscono "per il bene dei miseri".
Pare che la cosa più grave, quella che ha fatto gridare allo scandalo, al delitto di lesa maestà repubblicana, all'emergenza sia stata la decisione del Presidente del Consiglio di ricorrere alla magistratura contro una lunga, noiosa, petulante, insistente, insinuante e forse diffamatoria richiesta di risposte da parte di un giornale e non so cosa di un altro.
Lo hanno sempre accusato di volere evitare la Giustizia ora lo accusano di appellarsi alla Giustizia, hanno sempre detto di avere fiducia nella Magistratura ora considerano un attentato alla libertà averla: come posso ritenerli credibili?
Abituati a un Berlusconi che - al contrario di D'Alema e altri - non rispondeva con querele si sono scandalizzati quando l'ha fatto: ma anche la pazienza di Giobbe avrà avuto un limite.
MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE 2009
Grafica
Il signor Luca Cordero di Montezemolo ha presentato la nuova fondazione "Italia Futura". Non entro nel merito delle finalità di questo nuovo soggetto; quello che mi ha colpito è il suo simbolo: sullo sfondo rosso una grande "i" con in alto a destra una piccola "f". Vista un po' da lontano la grafica mi ricorda qualcosa di un tempo andato: il fascio littorio.
GIOVEDÌ 15 OTTOBRE 2009
Antinomie <<
Non sono più i tempi in cui uno nasceva comunista e moriva comunista, nasceva democristiano e moriva democristiano. Non solo perché i partiti cambiano nome ad ogni elezione, ma perché pare tramontata l'idea di coerenza, ideologica e non.
Sembra del tutto normale manifestare per la libertà d'informazione e negare ad altri il diritto di esprimere dissenso sui motivi della manifestazioni, insultare Napolitano e insorgere se si pensa che altri lo facciano, proclamare la parità dei cittadini e volere prerogative per minoranze, essere antirazzisti e antiebrei, pretendere libertà di comportamento e condannare i comportamenti altrui, querelare chiunque e gridare allo scandalo se altri lo fanno, insultare e non voler essere insultati, indignarsi per il monopolio altrui e difendere il proprio, essere contrari alla religione e volere le moschee, etc.etc.
SABATO 24 OTTOBRE 2009
Bianco e Nero <<
Ci prendono per tonti? Come sempre vale la politica "dei due pesi e due misure": una cosa è sbagliata se fatta da loro, è giusta se fatta da noi.
Come fanno a pensare che non si veda l'assoluta analogia tra i casi Berlusconi e Marrazzo, veri o falsi che siano? Se si grida allo scandalo per certe frequentazioni del primo non si può tacere su quelle del secondo, o viceversa; se si parla solo del ricattato nel primo caso non si può parlare solo del ricattatore nel secondo, e vicevrsa.
Tutte queste storie mi disgustano, questa "escalation" (termine improprio, visto che si scende sempre più in basso) non mi piace, ma mi piace ancor meno l'assoluta mancanza di coerenza, di obiettività, di imparzialità di giudizio, non mi piace l'arroganza di ritenersi senza peccato e scagliare la pietra, di distinguere il bene dal male in base a preconcetti e all'appartenenza politica, di volere infangare senza essere infangati, di vedere da una parte tutto bianco e dall'altra tutto nero.
A frugare nel letame ci si sporca e si puzza. Forse è bene che il marcio venga alla luce se serve a liberarcene, ma - per carità - si finisca di predicar bene e razzolar male e il bue la smetta di dare del cornuto all'asino: cose poco probabili, se ho potuto citare proverbi vecchi come il cucco.
VENERDÌ 18 DICEMBRE 2009
1001 croceristi <<
Supponiamo che 1001 persone noleggino un nave da crociera riservandosi il diritto di scegliere il comandante. Democraticamente votano e 501 scelgono RP mentre 500 avrebbero preferito SB. Supponiamo che dopo un po' ci si avveda che RP non è in grado di governare la nave, che si decida di rifare la scelta e che 550 persone scelgano SB, unico altro a bordo abilitato a farlo.
SB diviene il nuovo comandante, in pieno oceano e oceano tempestoso.
Supponiamo che uno dei passeggeri affermi che SB - dieci anni prima - gli ha rubato il portafoglio: per tutti quei croceristi sarebbe bene o male decidere di lasciare SB alla guida della nave e farlo processare solo una volta arrivati in porto.





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