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CRONACA POLITICA
LUNEDÌ
25 FEBBRAIO 2008
Prezzi
<<
Che
i prezzi al consumo siano aumentati in misura notevole dopo
l'adozione dell'euro ormai lo riconoscono tutti. Per alcuni i
principali responsabili sono i commercianti e il governo Berlusconi.
Non ho alcuna simpatia per i commercianti ma noto che nella grande
distribuzione i prezzi sono tutt'altro che inferiori. Sicuramente
l'accusa di avidità e di speculazione rivolta ai lavoratori autonomi
può essere estesa anche alle multinazionali del settore, quello che
non riesco a capire è come mai le grandi cooperative di consumo non
siano altrettanto sotto accusa pur praticando prezzi analoghi. Quanto
al governo Berlusconi accusato di non aver fatto non so che cosa è
in buona compagnia col seguente governo Prodi durante il quale i
prezzi hanno continuato a salire e forse anche con quello precedente
che ha impostato l'avvio dell'euro. Limitandomi alla parte di aumento
dovuta a speculazione e non a effettivo aumento dei costi, io credo
che i commercianti facciano il loro mestiere: vendere la merce al
prezzo per loro più conveniente, il più alto possibile tenendo
conto di eventuali conseguenti minori vendite. Ma se chi compra non
vuole o non può rinunciare ad acquistare a qualsiasi prezzo non ci
saranno limiti all'aumento. Anche l'euro ha la sua parte di colpa:
passare da poco più di un euro a poco meno di due può sembrare un
aumento insignificante, mentre non lo era passare da 2000 a 3800
lire; oggi può sembrare normale arrotondare a 1 o 10 euro superiori,
mentre prima si arrotondava alle 500, 1000, 5000 lire.Tutti i
politici sanno e dicono che non si può vivere oggi con i soldi che
bastavano ai tempi della lira, ma non sento nessuno che proponga di
cominciare a prenderne atto adeguando i limiti calcolati nel secolo
scorso per diritti o doveri commisurati al reddito.
GIOVEDÌ
3 LUGLIO 2008
Impronte
<<
Di
regola quando un bimbo nasce subito gli mettono un braccialetto col
nome della madre; poi va registrato all'anagrafe del Comune, viene
inquadrato come contribuente, riceve il codice fiscale; poi dovrà
denunciare i cambi di residenza (e sanzionato se sbaglia),
periodicamente farsi delle foto e documenti di riconoscimento,
riportare i propri dati su moduli, apporre firme, eccetera, eccetera,
eccetera.Qualcun altro invece può limitarsi a fornire al massimo le
impronte digitali senza altri obblighi. Appartengo alla regola e mi
sento discriminato. Sarei felice poter avere le mie dita come unico
documento, sempre a portata di mano, in sostituzione di carta di
identità, PIN del bancomat, tessera sanitaria, codice fiscale,
firma, eccetera, eccetera, eccetera. Col tempo, la tecnica e maggiori
risorse statali ..... chissà.
Intercettazioni
- Telefono poco, non sono famoso e non ho niente da nascondere; ma
pensare che qualcuno possa registrare e far conoscere ad altri quanto
confidenzialmente dico mi urta molto più del dovere mostrare la mia
carta di identità o dare le mie impronte digitali.
In
questo Paese - Per chi pensa che "avviso di garanzia"
significhi "annuncio di colpevolezza" è normale pensare
che rilevare a uno le impronte digitali significhi dichiararlo
delinquente."Omnia munda mundis" e viceversa.
SABATO
20 SETTEMBRE 2008
Conflitto
di interessi <<
Non
si può servire a due padroni, tanto meno quando gli interessi dell'
uno sono contrapposti a quelli dell'altro. Datori di lavoro e
lavoratori hanno di solito interessi contrapposti. I cittadini
italiani sono i datori di lavoro dei dipendenti pubblici e fra i
cittadini italiani dicono che i lavoratori siano i principali
contribuenti . Poiché le imposte vengono ritenute dallo stipendio
lordo e lo stipendio lordo dei dipendenti pubblici è pagato con le
ritenute sul salario dei lavoratori dipendenti, sono questi ultimi il
principale datore di lavoro dei primi. Mi chiedo come i sindacati
vogliano difendere sia gli uni che gli altri: se non è conflitto di
interesse é sete di potere.
I
piccoli sindacati autonomi sono corporativi e ricattatori, ma fanno
il loro mestiere e non dovrebbero essere spalleggiati da grossi
sindacati che rappresentano anche la controparte.
LUNEDÌ
29 SETTEMBRE 2008
Lavoro
malpagato
Ore
di 50 minuti, giorni di 4 ore, settimane di 5 giorni, mesi di 3
settimane, anni di 3 trimestri: chi me lo fa fare?
GIOVEDÌ
6 NOVEMBRE 2008
Nero
per caso <<
Capisco
che l'elezione del presidente degli Stati Uniti d'America sia un
fatto importante per tutto il mondo, ma in verità non mi
entusiasmava più di tanto: non potevo votarlo, non ho ne beni nè
figli negli U.S.A., sono democratico solo nel senso letterale (amo
libertà e democrazia e aborro i regimi totalitari da ben prima
dell'89) e non mi chiamo Walter.
Ora
non si fa che parlare di Obama e così ne ho letto la biografia.
Da
quel che capisco, il primo presidente nero degli Stati Uniti è nero
per caso: nato negli USA (Hawaii) nel 1961, il padre nero l'ha visto
solo da bimbo ed è poi vissuto con i parenti bianchi. L'orgoglio
razziale dei neri nostrani è motivato solo a metà, come lo sarebbe
quello dei bianchi in Kenia ed è fuori luogo lamentare la situazione
italiana a confronto di quella americana: non è escluso che diventi
Presidente della Repubblica un nero di 47 anni nato in Italia, quando
ci sarà.
Chissà
che un giorno non si discuta più di colori o di sesso, ma solo di
qualità.
LUNEDÌ
19 GENNAIO 2009
Gaza,
gennaio 2009 <<
Soffro
pensando alla situazione degli abitanti di Gaza, ricordando quella
del bimbo che ero; ma non capisco i loro capi, non capisco perché
anziché cercare di procurare prosperità procurino armi, non per
difendersi da reali minacce ma per minacciare, per colpire
volutamente i civili israeliani, per provocare Israele a
un'inevitabile reazione, per ottenere morti e distruzione fra il
proprio popolo, per fomentare l'odio, per giustificare la propria
esistenza come capi. Ma questo purtroppo é successo e succede in
tutte le dittature, e in tutte le democrazie c'è gente che tifa per
loro invece di condannare i loro crimini .
MARTEDÌ
3 FEBBRAIO 2009
Ederle
2 <<
Sulla
base americana di Vicenza si è scritto e riscritto. In tutta Italia
c' è gente che vi si è opposta e tuttora si oppone: non bastano
trattati internazionali, decisioni di governi Prodi o Berlusconi,
referendum inutili e falliti. Ostinatamente contro, si tagliano reti
metalliche e si occupano aree altrui nella certezza che "il
prepotente ha sempre ragione". I "No Dal Molin" si
fanno sentire, si fanno vedere, si fanno appoggiare dai loro sodali
di tutto il mondo: a buon rendere. Forse rappresentano davvero i
vicentini (tra Savona e Genova ho conosciuto un ciclista genovese che
aveva visto per la prima volta Vicenza partecipando alla
manifestazione "No Dal Molin" attorno alla cinta muraria )
ma forse non tutti, se qualcuno di loro scrive a "il Giornale di
Vicenza" la lettera che potete leggere in rete.
VENERDÌ
6 FEBBRAIO 2009
Vacche
magre <<
Forse
veramente coloro che vogliono colpire le rendite con alte aliquote
d'imposta mirano ai grandi abili fortunati speculatori e non a chi
risparmiando mette da parte qualcosa.
Ora
non ne sento molto parlare: se le vacche son magre, c'è poco da
mungere.
Mettiamo
che chi aveva impegnato 100 in fondi comuni ora abbia necessità di
contanti e li venda a 50. Affari suoi, diranno.
Mettiamo
che domani possa investire di nuovo 100 e fra qualche anno vendere a
150: se il giusto prelievo fiscale è il 40% dell'incremento riceverà
130 netto. In totale avrebbe speso 200 e ricevuto 180: magari allora
con 100 poteva comprare un monolocale, ora con 180 no.
Se
invece di 200 fossero 200000 e 180000 invece di 180, la sostanza non
cambierebbe: molto di più in euro, ma lo stesso in percentuale.
E'
così? E se è così è giusto pagare imposte quando in realtà c'è
stata perdita?
Coerentemente
chi pretende partecipazione agli utili dovrebbe partecipare anche
alle perdite; ma chi può non ci sta: se c'è da mangiare mangio, se
c'è da pagare paghi.
MARTEDÌ
17 FEBBRAIO 2009
Coerenza
<<
Maggiore
onestà e coerenza non guasterebbero nemmeno in politica.Se prima si
diceva che la criminalità era una montatura degli avversari non si
dovrebbe dopo dire che è un'emergenza trascurata.
Se
si diceva che la paura era artatamente indotta non si dovrebbe poi
dire che è reale.
Se
si difende qualsiasi decisione della magistratura non dovrebbero
meravigliare decisioni incomprensibili. Se si sostiene che venire
illegalmente in Italia dà diritto a rimanerci non dovrebbe stupire
ritenere l' illegalità un diritto.
Se
si dice no ad ogni riforma non si può lamentarsi se non si fanno.
Non
si può chiedere certezza dei diritti e delle pene se chi deve darla
non deve risponderne.
Non
si può lamentare la scarsità di polizia e pretendere la scorta
personale, condannare la collaborazione dei cittadini, rifiutare i
militari in compiti non polizieschi, opporsi alla collaborazione dei
vigili urbani; non si può chiedere sempre soldi senza badare a come
sono spesi.
Non
si può condannare l'evasione fiscale e proteggere chi evade il
fisco, con lavoro in nero o criminale, solo perché non è italiano;
non si può condannare il razzismo e alimentare razzismo di segno
opposto.
Non
si può avere il consenso della gente se si vuole il contrario di
quello che la gente vuole, non si può avere il voto di chi è detto
stupido o pazzo.
Checché
ne dica Andreotti anche a pensar male si può sbagliare, ma c'è
gente che non sa non pensar male e trova scandaloso lodare una
carnagione o constatare che i poliziotti sono meno delle belle donne
e che il cielo è azzurro.
VENERDÌ
17 APRILE 2009
Costo
della democrazia<<
Sarà
perché il momento è difficile, ma mi suona strano che ci si accorga
solo ora che i referendum costano, oltre ad essere talvolta inutili o
dannosi.
Chissà
perché solo questo referendum costa se non è fatto in concomitanza
con altre elezioni: tutti gli altri non sono costati nulla,
evidentemente.
Sono
favorevole ad evitare costi o sprechi inutili, sono quindi anche
favorevole alla giornata elettorale (election day, per quelli che non
parlano italiano) : quello che mi stupisce è perché non si faccia
una volta per tutte una norma per cui referendum, elezioni
circoscrizionali, municipali, comunali, provinciali, regionali,
interregionali, nazionali, europee si facciano sempre in unica
giornata con periodicità prestabilita: che so, il secondo sabato di
maggio degli anni bisestili, in coincidenza con giorno di riposo o di
gita scolastica, senza perdita di giorni di lavoro o di scuola. Sarà
una proposta assurda, ma visto che si deve o si vuole risparmiare,
risparmiamo sempre e non solo quando fa politicamente comodo.
Già
il fatto di fare tutto in una sola giornata dovrebbe costare la metà
del farlo in due, però mi ricordo di una elezione in cui ci furono
problemi di intasamento e non capisco perché facendo il referendum
con le elezioni europee non dovrebbe costare niente. Non costano le
schede? Non costa la pubblicità? Gli scrutatori costano egualmente
se devono lavorare due ore o tre, cinque o dieci? Perché se è così
è sempre uno spreco quando non ci sono referendum da abbinare.
E
dato che ci siamo perché non limitiamo il rimborso ai partiti, che -
se non ricordo male - proprio con referendum (inutile) era stato
abolito?
MERCOLEDÌ
6 MAGGIO 2009
Esclusiva
<<
Ancora
una volta ho la sensazione che la sinistra italiana si ritenga
investita di una specie di esclusiva, un diritto solo ad essa
riservato di potere fare quello che agli altri è vietato, giusto o
sbagliato che sia.
Essa
sola può modificare la Costituzione con pochi voti di scarto e
ricorrere al voto di fiducia quando è maggioranza o fare
ostruzionismo quando è opposizione; se non ha un capo autorevole é
sbagliato che altri lo abbiano; vince l'elezioni con un'armata
brancaleone inadatta a governare, può ammettere e ripetere l'errore;
è incapace a governare, costruire, essere efficiente e sbaglia chi
ne è capace; perde le elezioni perché la gente è stupida o
plagiata e non sa scegliere bene.
Se
fa qualcosa inesistente in Europa è la prima a fare una cosa giusta,
se la fanno gli altri sono gli unici a fare una cosa sbagliata: nel
primo caso si vanta, nel secondo condanna.
Inserire
nelle sue liste giovani e donne è motivo di vanto, ancor più se
sono giovani belle donne; se lo fanno gli altri è un obbrobrio.
Sono
donne Melandri, Finocchiaro e tante altre loro compagne: non saranno
giovani come Carfagna, ma lo sono state. Se anche gli altri pensano a
candidate donne, dovrebbero considerare solo Bindi e Turco.
VENERDÌ
5 GIUGNO 2009
Due
domande <<
In
merito alle famose dieci domande fatte da 'Repubblica' mi chiedo cosa
direi se, con altri nomi, mi fossero poste le domande 1, 2, 3, 5, 6,
7 e cosa risponderei alle domande 4, 8,9, 10 se mi trovassi nelle
situazioni in esse citate: quasi di sicuro manderei cortesemente a
farsi benedire chi insistesse per avere le riposte, col quasi
riferito solo a cortesemente.
Mi
piacerebbe anche conoscere perché, a qual fine, per quale motivo, a
quale scopo sono state fatte le domande 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10 e,
mutatis mutandis, cosa risponderebbe il signor D'Avanzo alle stesse
domande: forse non lo saprò mai.
SABATO
27 GIUGNO 2009
Non
mi piace <<
Non
mi piace, ma non mi sorprende. Dopo Repubblica che ripubblica per
settimane subdole domande e articoli tesi a infangare ecco il
Giornale che fa altrettanto.
A
palle di neve si risponde con palle di neve, ma a palate di letame
non meraviglia se si risponde con palate di letame, insozzando
avversari e spettatori.
E
non mi meraviglia se, al solito, quando il letame colpisce chi per
primo l'ha usato questi trova la cosa oltremodo indecente. Una certa
supponenza fa apparire bella e buona qualsiasi cosa si faccia fino a
quando anche gli altri la fanno: allora diventa spregevole e cattiva.
Magari si ammette di avere forse sbagliato - errare è umano - ma è
diabolico da parte di altri ripetere quel nostro errore: è già
successo.
VENERDÌ
31 LUGLIO 2009
Due
modi <<
Una
famiglia ha due modi per far quadrare il bilancio: spendere secondo
quello che guadagna o guadagnare secondo quello che spende. Quello
che vale per la famiglia vale anche per lo Stato: se però spende più
di quello che incassa raramente pensa a ridurre le uscite ma trova
più comodo aumentare le entrate, non producendo di più ma tassando
di più.
Ma
ci sono anche famiglie cui non interessa far quadrare i conti,
spendono più di quanto guadagnino e poi .. qualche santo provvederà.
Così si sono comportati i governi italiani in passato, generosi con
tutti, pronti a soddisfare tutte le richieste indebitandosi,
incassando consensi e lasciando ai posteri i problemi.
Ma
anche nelle migliori famiglie può esserci un figliol prodigo, che
finché se chiede gli viene dato spende e spande senza preoccuparsi
del fratello che sgobba e magari criticandolo perché non gli dà
sempre più denaro, non sgobba e non si sacrifica abbastanza per
consentirgli la dolce vita. Tuttavia anche l'amore fraterno più
disinteressato può finire, magari dopo sessant'anni. Non più
foraggiato, il figliol prodigo tornerà alla casa del padre, ci sarà
grande festa ma poi dovrà cominciare a lavorare o almeno a non
sprecare i soldi fraterni.
Se
qualcuno pensa all'Italia e alle sue regioni, non sbaglia.
VENERDÌ
31 LUGLIO 2009
Ronde
civili <<
Se
l'idea fosse venuta a loro sarebbe la più bella invenzione del
secolo, un fantastico modo democratico di contribuire alla
tranquillità dei cittadini, al civile convivere della gente. Ma se
l'idea viene ad altri non cercano - per tema di trovarli - gli
aspetti positivi, ma inventano o ingigantiscono gli aspetti negativi.
Nei cortei sindacali o di partito c'era il cosiddetto "servizio
d'ordine" e non ricordo lamentele o pretese che tale servizio
spettasse unicamente alle "forze dell'ordine": ma quello
l'avevano pensato loro, ed era cosa buona. D'altro canto sbraitano
che la sicurezza è compito esclusivo dello stato, protestano se
militari con altri militari (carabinieri) pattugliano le strade,
reclamano più forze dell'ordine, denunciano l'esagerato numero di
addetti alle forze dell'ordine, non vogliono che civili aiutino
poliziotti, carabinieri, eccetera nella lotta alla criminalità,
condannano l'omertà e la connivenza mafiosa della gente: insomma
protestano contro tutto e il contrario di tutto. Non hanno idee se
non quella di considerare sbagliate tutte le idee altrui. A dire il
vero, in merito alle "ronde" magari l'idea della loro
utilità l'avevano, l'hanno avuta alcuni loro sindaci. Ma siccome le
statistiche dicevano che molta criminalità era dovuta agli
stranieri, non potevano proporre qualcosa che contraddicesse il loro
"venite, venite che ce n'è bisogno, più siete meglio è",
come se non bastasse la criminalità indigena. Oppure realmente per
loro il problema non esiste, vivendo in quartieri a basso rischio e
con poliziotti tolti alla sicurezza di tutti per la loro sicurezza
personale.
Così
la cosa è sbagliata, se i mali "previsti" non arrivano si
provocano e quando torneranno al governo l'elimineranno: niente è
sempre meglio di qualcosa.
Ma
forse dovranno aspettare a lungo e durare poco, come in passato.
GIOVEDÌ
6 AGOSTO 2009
Ahi,
la Lega! <<
Insiste
la Lega nel dire che il Nord versa allo Stato molto più di quanto
riceva: non è vero, anche al Nord ci sono cinque regioni che
ricevono più di quanto diano.
Più
o meno questo un giornalista alla TV diceva ed a testimonianza del
suo dire prese un libretto e lesse: Umbria, Friuli Venezia Giulia,
Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Liguria.
Sarà
sicuramente vero, ma una di quelle non è nel Nord e tre sono Regioni
autonome che il resto del Nord considera estranee ai suoi problemi e
sfacciatamente favorite.
Ma
anche se - esclusa l'Umbria - le altre vanno compreso nel Nord che
chiede più soldi (suoi), si tratta in tutto di 4,2 milioni di
abitanti mentre Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna ne
contano 23,7.
Nel
Nord quindi solo il 15% della popolazione riceve più di quanto dia,
il 6% se si escludono le Regioni Autonome, che potrà un po'
diminuire ma non annullare l'eccedenza del dato sull'avuto del Nord
considerato nel suo insieme.
È
ovvio che per pareggiare i conti se qualcuno da meno di quanto riceva
qualcun altro deve ricevere meno di quanto dia, ma sarebbe bene non
esagerare, non considerarlo un fatto irreversibile e non dire delle
statistiche solo quello che fa comodo: una mezza verità non è la
verità.
MERCOLEDÌ
9 SETTEMBRE 2009
Informazione
e meteo <<
Sento
dire "Piove su tutta l'Italia", guardo fuori e vedo
splendere il sole; sento dire "in Italia non c'è libertà di
stampa", guardo nelle edicole e vedo giornali che scrivono peste
e corna di questo e di quello, di Tizio e del suo avversario
politico, del governo e dell'opposizione ognuno come più gli
aggrada. Siccome sono certo di essere in Italia, penso che mi contino
balle.
Ma
dicono che mi sbaglio, che non è come credo, che sono suggestionato
dalla TV, che un Tale fa dire a tutte le TV e scrivere su tutta la
stampa solo quello che vuole.
Dunque
ha in mano tutti mezzi d'informazione; direttamente o tramite suo
fratello o il suo amico Carlo o i comuni cittadini che pagano il
canone RAI stipendia tutti quelli che la fanno: chi lo elogia per
essere elogiato e chi lo insulta per poter dire di essere insultato e
passare per vittima, pochi per dirne bene (ma ci pensa anche lui
stesso) e molti per dirne male. Più è incredibile l'insulto e più
sono bravi perché alla fin fine più acqua portano al suo mulino.
Fra i più meritevoli dev'esserci quel Dario, sempre prontissimo a
condannare qualsiasi cosa il Tale dica o faccia, ma in un modo da
indurre molti all'incredulità.
DOMENICA
4 OTTOBRE 2009
Giornalisti
<<
Quando
ho potuto controllare, spesso ho constatato che i giornalisti sono
quantomeno inesatti, forse di più i telegiornalisti: scripta manent,
anche se i giornali durano un giorno e i telegiornali si possono
memorizzare.
Se
dicono "Gattinara, in provincia di Vicenza" dubito anche
dell'esattezza delle altre notizie: per essere credibili i
giornalisti non dovrebbero confondere la sigla di Vercelli (VC) con
quella di Vicenza (VI) e affermare tante altre cose che so inesatte o
false. Finché solo una minoranza può rilevare inesattezze o
falsità, probabilmente non si fanno scrupolo di elargirle alla
maggioranza.
Diffido
in genere dei giornalisti ma considero del tutto non credibili quelli
faziosi che forniscano scientemente notizie false.
Ora
manifestano per dire che da noi non c'è libertà di informazione: se
la notizia fosse vera, se veramente il regime perseguitasse i
giornalisti, se l'Italia fosse come un qualsiasi paese comunista
passato o presente allora i giornalisti non sarebbero in piazza a
protestare liberamente ma in un qualche manicomio, prigione, Siberia,
cimitero o - se particolarmente fortunati - esuli in qualche paese
straniero. Così non è e per me hanno perso ogni credibilità.
Diranno
che manifestano - finché sono in tempo - perché questo non avvenga,
che ci sono segnali che il regime sta andando per quella via: sarò
uno stolto, ma non li vedo.
Io
credo che libertà d'informazione significhi poter dire quello che si
vuole - eccetto offendere il prossimo - senza subire danni; pare
invece sia inteso nel senso di potere offendere chiunque pretendendo
anche lauti compensi, anche dall'offeso: Santoro insegna, offende
metà degli italiani ben pagato col loro canone (quelli che non lo
pagano pare tifino per lui).
Credo
che libertà d'informazione sia disporre di più fonti, di pareri e
contropareri; ma questo c'è già e forse quello che vogliono è
libertà assoluta, compresa quella di impedire agli altri di dire la
loro.
Scende
in piazza a protestare chi scrive sui giornali, chi se si trova
disoccupato o ambisce a maggiori guadagni fonda un giornale e chiede
la sovvenzione pubblica, chi dice liberamente la sua alla Rai o a
Mediaset o in uno dei mille altri canali TV, chi scrive, parla o si
fa vedere nel Web, chi incide dischi o scrive libri, chi qualsiasi
cosa abbia o non abbia da dire la dice, la scrive, la canta, la
mostra. E protestano tutti quei capipopolo che si arricchiscono "per
il bene dei miseri".
Pare
che la cosa più grave, quella che ha fatto gridare allo scandalo, al
delitto di lesa maestà repubblicana, all'emergenza sia stata la
decisione del Presidente del Consiglio di ricorrere alla magistratura
contro una lunga, noiosa, petulante, insistente, insinuante e forse
diffamatoria richiesta di risposte da parte di un giornale e non so
cosa di un altro.
Lo
hanno sempre accusato di volere evitare la Giustizia ora lo accusano
di appellarsi alla Giustizia, hanno sempre detto di avere fiducia
nella Magistratura ora considerano un attentato alla libertà averla:
come posso ritenerli credibili?
Abituati
a un Berlusconi che - al contrario di D'Alema e altri - non
rispondeva con querele si sono scandalizzati quando l'ha fatto: ma
anche la pazienza di Giobbe avrà avuto un limite.
MERCOLEDÌ
7 OTTOBRE 2009
Grafica
Il
signor Luca Cordero di Montezemolo ha presentato la nuova fondazione
"Italia Futura". Non entro nel merito delle finalità di
questo nuovo soggetto; quello che mi ha colpito è il suo simbolo:
sullo sfondo rosso una grande "i" con in alto a destra una
piccola "f". Vista un po' da lontano la grafica mi ricorda
qualcosa di un tempo andato: il fascio littorio.
GIOVEDÌ
15 OTTOBRE 2009
Antinomie
<<
Non
sono più i tempi in cui uno nasceva comunista e moriva comunista,
nasceva democristiano e moriva democristiano. Non solo perché i
partiti cambiano nome ad ogni elezione, ma perché pare tramontata
l'idea di coerenza, ideologica e non.
Sembra
del tutto normale manifestare per la libertà d'informazione e negare
ad altri il diritto di esprimere dissenso sui motivi della
manifestazioni, insultare Napolitano e insorgere se si pensa che
altri lo facciano, proclamare la parità dei cittadini e volere
prerogative per minoranze, essere antirazzisti e antiebrei,
pretendere libertà di comportamento e condannare i comportamenti
altrui, querelare chiunque e gridare allo scandalo se altri lo fanno,
insultare e non voler essere insultati, indignarsi per il monopolio
altrui e difendere il proprio, essere contrari alla religione e
volere le moschee, etc.etc.
SABATO
24 OTTOBRE 2009
Bianco
e Nero <<
Ci
prendono per tonti? Come sempre vale la politica "dei due pesi e
due misure": una cosa è sbagliata se fatta da loro, è giusta
se fatta da noi.
Come
fanno a pensare che non si veda l'assoluta analogia tra i casi
Berlusconi e Marrazzo, veri o falsi che siano? Se si grida allo
scandalo per certe frequentazioni del primo non si può tacere su
quelle del secondo, o viceversa; se si parla solo del ricattato nel
primo caso non si può parlare solo del ricattatore nel secondo, e
vicevrsa.
Tutte
queste storie mi disgustano, questa "escalation" (termine
improprio, visto che si scende sempre più in basso) non mi piace, ma
mi piace ancor meno l'assoluta mancanza di coerenza, di obiettività,
di imparzialità di giudizio, non mi piace l'arroganza di ritenersi
senza peccato e scagliare la pietra, di distinguere il bene dal male
in base a preconcetti e all'appartenenza politica, di volere
infangare senza essere infangati, di vedere da una parte tutto bianco
e dall'altra tutto nero.
A
frugare nel letame ci si sporca e si puzza. Forse è bene che il
marcio venga alla luce se serve a liberarcene, ma - per carità - si
finisca di predicar bene e razzolar male e il bue la smetta di dare
del cornuto all'asino: cose poco probabili, se ho potuto citare
proverbi vecchi come il cucco.
VENERDÌ
18 DICEMBRE 2009
1001
croceristi <<
Supponiamo
che 1001 persone noleggino un nave da crociera riservandosi il
diritto di scegliere il comandante. Democraticamente votano e 501
scelgono RP mentre 500 avrebbero preferito SB. Supponiamo che dopo un
po' ci si avveda che RP non è in grado di governare la nave, che si
decida di rifare la scelta e che 550 persone scelgano SB, unico altro
a bordo abilitato a farlo.
SB
diviene il nuovo comandante, in pieno oceano e oceano tempestoso.
Supponiamo
che uno dei passeggeri affermi che SB - dieci anni prima - gli ha
rubato il portafoglio: per tutti quei croceristi sarebbe bene o male
decidere di lasciare SB alla guida della nave e farlo processare solo
una volta arrivati in porto.
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