LUNEDÌ
5 GENNAIO 2015
Incomprensione
Ma
come possono pensare di essere capiti e votati dalla gente se non
sanno parlare non dico lo stesso dialetto ma nemmeno l'italiano e
dicono "spending reviù", "giobatt", "fiscal
compact", "question taim" e via inglesando?
GIOVEDÌ
29 GENNAIO 2015
Jobs
act
Chissà
cosa penserebbe mia zia del giobatt e di tutte le inglesaggini che ci
vengono propinate, chissà cosa penserebbe lei che era convinta che
dei ospital fosse l'ospedale di Dio.
DOMENICA
8 FEBBRAIO 2015
Hashtag
<<
Non
bastava imbastardire l'italiano con l'inglese, ora si scrive pure
alla tedesca: non più "Associazione dei sottufficiali per la
gestione dell'ufficio centrale della compagnia di battelli elettrici
sul Danubio" ma
"#AssociazionedeiSottufficialiperlagestionedellufficiocentraledellacompagniadibattellielettricisulDanubio"
o
"#AssociazioneSottufficialiGestioneUfficioCentraleCompagniaBattelliElettriciDanubio"
sul modello della tedesca
"Donaudampfschiffahrtselektrizitätenhauptbetriebswerkbauunterbeamtengesellschaft"
(DonauDampfSchifFahrtsElektrizitätenHauptBetriebsWerkbauUnterBeamtenGesellschaft)
DOMENICA
22 FEBBRAIO 2015
Il
Giobatta <<
Non
ne posso proprio più! Siamo in Italia o siamo in UK, in USA o in una
ex colonia inglese?
Ora
tutti, ma proprio tutti parlano di Jobs Act: scrivono è stato
approvato il Jobs Act, abbiamo il Jobs Act, sono contro il Jobs Act,
finalmente c'è il Jobs Act e dicono bene o male del Giobatt o Giobs
Act. C'è chi cerca lavoro, chi ha perso il lavoro, chi va al lavoro
e chi torna dal lavoro e loro parlano di Jobs Act, che in principio
era Job Act. Cosa c'entra il Giobatta col lavoro? Devo dire che cerco
giob, che ho perso il giob, che vado al giob, che torno dal giob? E
tutto perché un fanfaroncello vuole darsi l'aria di personaggio
internazionale e vuole il Jobs Act in Italia. Ma che parli di Jobs
Act all'ONU, in USA, in India se vuole farsi capire da americani,
inglesi, indiani e magari tedeschi! Qui parli come gli ha insegnato
mamma! E il suo compare Padoàn che si fa chiamare Pàdoan, come
fosse un baronetto inglese! Strano che lui non sia Màtteo o Mattew.
Almeno dicessero Jobs Act o the Jobs Act! No scrivono il Jobs Act,
dicono il giobsact, il giobatt e capiscono il Giobatta, il Giovanni
Battista, insomma il Baciccia, il Bacicin come dicono qua. Già m'era
antipatico l'inglese, scritto in un modo e letto da ciascuno a modo
suo, ora inserito come un corpo estraneo in italiano proprio non lo
sopporto più. Ma a quanto pare dovrò sempre più subirlo
.
DOMENICA
8 MARZO 2015
Lavoro.
"Jobs
Act" o "Sgobb Act"?
MARTEDÌ
7 APRILE 2015
Euro
Nella
lingua italiana le parole straniere al plurale restano invariate: è
perché l'euro in Italia è una moneta straniera che si dovrebbe dire
2 euro e non 2 euri?
VENERDÌ
8 MAGGIO 2015
I
miei concittadini sono come gli inglesi: scrivono BUS e leggono
CORRIERA
DOMENICA
7 GIUGNO 2015
Celebrazioni
Chissà
se il prossimo 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, è nuova
festa nazionale: la festa del Giobatt
GIOVEDÌ
23 LUGLIO 2015
Caldo
C'è
il caldo afoso (con alti tassi di umidità, afa) e il caldo torrido
(bruciante, secco): in Italia i telegiornali parlano di afa torrida.
Italia,
USA
Spending
review, Jobs Act, Question Time ... Ma i nostri politici e
giornalisti politici non conoscono l'italiano?
SABATO
8 AGOSTO 2015
Punteggiatura
Meglio
la punteggiatura come va scritta secondo i canoni o come va letta
secondo chi scrive? Non importa, tanto ognuno scrive e legge come gli
pare.
LUNEDÌ
10 AGOSTO 2015
Bilinguismo
Nella
mia città eravamo bilingui: tutti parlavamo l'italiano, tutti
preferivamo il veneto nostra lingua. Francese, tedesco, inglese non
erano molto di uso comune. I miei nipoti parlano italiese e magari
inglese, lingua franca forestiera: per me sono amabili
semianalfabeti.
VENERDÌ
14 AGOSTO 2015
Italiese
Inglese
"spending review", italiese "spendiriviù",
italiano "spendidipiù".
Meteo
Vento
prima di Trento
MERCOLEDÌ
16 SETTEMBRE 201
Richieste
Capisco
Eco che vuole si usi il "lei", non capisco Padoàn che
vuole si dica Pàdoan.
MERCOLEDÌ
23 SETTEMBRE 2015
Telegiornalisti
<<
Non
so se tutti i giornalisti televisivi conoscono l'inglese e se quando
parlano in italiese pronunciano correttamente le parole in quella
lingua, ma molti ignorano la pronuncia elementare di parole francesi
o tedesche. Non sanno che in francese l'accento tonico è quasi
sempre sull'ultima sillaba e che in tedesco "v" si
pronuncia quasi sempre "f" (o non più?). D'altronde
ignorano anche la pronuncia veneta e dicono Pàdoan per Padoàn.
Vw
A
Frau Merkel "Vw" evoca due grossi problemi: quello della
Volkswagen (casa automobilistica) e quello della Volkswanderung
(migrazione di popoli).
P.S.
- In tedesco "v" suona come "f": non volksvaghen
ma folksvaghen, non volksvanderungh ma folksvanderungh
MERCOLEDÌ
23 SETTEMBRE 2015
Leggi
<<
Le
leggi italiane si identificano con numero/anno, a volte sono
comunemente note anche con un nome, un titolo. Tutti conoscono la
Legge 300/70, ossia la legge 20 maggio 1970, n. 300 - meglio
conosciuta come statuto dei lavoratori. Essendo norme della
Repubblica Italiana era normale che il titolo fosse in lingua
italiana. Ora non più. Pochissimi conoscono la Legge 10 dicembre
2014, n. 183 ma tutti parlano di giobsatt (jobs act). Considerato che
nessuno va a giobare e pochi cercano un giob, forse non a tutti il
significato è chiaro. Fino a non molti anni fa tutti erano tenuti
ad imparare l'italiano ma non l'inglese e molti italiani non l'hanno
mai imparato. Ma ora pochi sanno e usano l'taliano e tutti sono
obbligati a subire l'italiese, a sapere che c'è il reato di stolking
(stalking, cosa mai vuol dire?), che prima o molto più probabilmente
poi faranno la spendinriviù (spending review), che i tolk (talk
show) sono inutili o dannosi, che in parlamento non ci saranno
interpellanze o interrogazioni ma solo questiontaim (question time) e
che più nessuno ha diritto alla riservatezza o al privato ma solo
alla praivasi (privacy).
SABATO
24 OTTOBRE 2015
Ministri
È
normale che a occuparsi della spending review ci sia mister Padoan
(pr. Pàdoan), se ci fosse il signor Padoan (pr. Padoàn) dovrebbe
fare la revisione della spesa: troppo provinciale.
LUNEDÌ
2 NOVEMBRE 2015
Versetti
<<
Chissà
se nelle scuole italiane sono e saranno ancora ammessi i lavori di
quel tale che scriveva:
Già
veggia, per mezzul perdere o lulla,
com’io
vidi un, così non si pertugia,
rotto
dal mento infin dove si trulla. 24
Tra
le gambe pendevan le minugia;
la
corata pareva e ’l tristo sacco
che
merda fa di quel che si trangugia. 27
Mentre
che tutto in lui veder m’attacco,
guardommi,
e con le man s’aperse il petto,
dicendo:
«Or vedi com’io mi dilacco! 30
vedi
come storpiato è Maometto!
Dinanzi
a me sen va piangendo Alì,
fesso
nel volto dal mento al ciuffetto.
VENERDÌ
11 DICEMBRE 2015
:
(seguiti da vocale) = L veneta , muta o brevissima "e"
x
= S dolce di rosa
§
= S dura di sole (o doppia)
Da
bocia, el nono de Pier Carlo i :o to:eva bonariamente in giro. I ghe
dixea: "dime beco, dime can, ma non dirme Padoan". Magari
no'l gera el nono, ma el pare de Pier Carlo. O magari el gera Piero.
Fato sta ch'el gera un tipo permaloso e quando el se ga trovà in
tera straniera, fora dal Veneto, per evitare che anche lì qualche
d'un :o coiona§e el ga pensà ben de dire ch'el se ciamava Pàdoan
che non fa rima con ne§un vocabo:o vene§ian.
Xe
cu§ì che al "Ministero dell'economia e finanze" non ghe
xe un ministro italian de ciara origine veneta ma un "italian
minister" de oscura origine anglosa§one.
MARTEDÌ
5 GENNAIO 2016
Mode
<<
Sarà
perché è di moda, sarà perché politici e giornalisti non sanno
usare termini italiani, sarà che vogliono esibire le proprie
conoscenze linguistiche e la propria xenofilia, sarà per sentirsi
globalizzati, sarà per farsi capire dai nuovi arrivati, sarà per
non farsi capire dai vecchi residenti, sarà per sprovincializzare
gli italiani o forse sarà perché in Italia non si è mai pensato di
evitare gli sprechi e i governanti non conoscevano un termine per
controllo o revisione della spesa pubblica, sarà per questi motivi
che hanno parlato di spending review, una cosa del tutto nuova e
sconosciuta, da prendere così come si era preso personal computer,
nome e cosa. Per le stesse ragioni hanno poi parlato di Jobs Act
eccetto che "riforma del lavoro" era fin troppo conosciuta
e ripetuta nei tempi che era meglio evitarla e dare a intendere che
era un Atto di Giobbe, una cosa da subire con pazienza.
Sarà
perché sono quel che sono ma personalmente non trovo una valida
ragione perché governanti e giornalisti italiani si rivolgano agli
italiani non usando termini italiani esistenti e conosciuti, forse è
proprio per non farsi capire.
VENERDÌ
15 GENNAIO 2016
Il
vizio
Non
contenti di avere costretto molti italiani (la maggioranza?) a
lambiccarsi il cervello con spending review, jobs act, ecc. ora
tirano fuori quella roba lì: "stepchild adoption".
Ma
non sanno proprio parlare italiano, parlare agli italiani?
Errare
humanum est, perseverare autem diabolicum.
MERCOLEDÌ
20 GENNAIO 2016
Tormento
Infastidire,
molestare, tormentare, perseguitare qualcuno si dice bullismo fino ad
una certa età, stalking dopo.
VENERDÌ
22 GENNAIO 2016
Stranezze
Stepciaild
aedopscion, spendinreviù, giobsect (giobatt, giobsact), stolching,
fiscal compact: ma di cosa stiamo parlando? Di norme australiane? Ma
i nostri politici e giornalisti non sanno proprio usare termini
subito comprensibili? Il parlamento ha il compito di fare le leggi o
di cambiare la lingua italiana? Già per gli italiani stagionati è
anomalo e complicato scrivere una cosa e leggerne un'altra, ma almeno
quelli che ce lo impongono leggessero tutti allo stesso modo!
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
Stepchild
<<
Sarò
ignorante, non cono§o l'inglese. Ma anca i nostri politici e
giornalisti a quanto pare i xe ignoranti, no i cono§e l'italian e i
dopera l'inglese. Fa§o come luri e uso el dialeto: se i me capi§e
ben, se no pa§ien§a. Me spieghèo el parché tiré fora sto
stepciaild quando tuti qua i capiria "figliastro", parché
dixì adòpscion quando tuti i capiria "adozione" e da:e me
parti anca "ado§iòn"? Par non farve capire o parché §i
ignoranti? Non so:o i dixe "ticket" invien§e de "tassa",
"spendinreviù" invien§e de "revisione della spesa",
"giobsact" invien§e de dirla in italian, "questiontaim"
invien§e de:e vece "interpellanze e interrogazioni", ghe
xe parfin un ministro che no 'l sà gnanca come el se ciama e
invien§e de:'origina:e Padoàn el se fa ciamare Pàdoan, gnanca
fu§imo in Australia. Anca "shit" sona ben par luri.
LUNEDÌ
15 FEBBRAIO 2016
Imbastardimento
<<
Non
contenti di imbastardire l'italiano falsano anche l'inglese.
Politici, giornalisti, comuni cittadini parlano di "stepciàild
adòpscion" (stepchild adoption). Più o meno tutti gli italiani
scoprono che sta per "adozione (adoption) del figliastro
(stepchild)" e che non c'è nessuna necessità di usare
l'inglese. Poi gli stessi politici e giornalisti per brevità parlano
di discussione, approvazione, disapprovazione, di chi è pro e chi è
contro "la stepciaild"(stepchild), cioè di chi è pro o
contro la "figliastro". E io che pensavo che il problema
fosse l'adozione (adoption)!
MERCOLEDÌ
17 FEBBRAIO 2016
Inno
Nazionale
Continuando
così mi sa che finiremo col cantare "Stepbrothers d'Italia
L'Italia s'è desta", considerandoci d'Italia non più figli ma
stepchildren.
GIOVEDÌ
18 FEBBRAIO 2016
Lingua
<<
Trovo
quanto segue.
Legge
15 Dicembre 1999, n. 482
Art.
1.
1.
La lingua ufficiale della Repubblica é l'italiano.
2.
La Repubblica, che valorizza il patrimonio linguistico e culturale
della lingua italiana, promuove altresí la valorizzazione delle
lingue e delle culture tutelate dalla presente legge.
O
questa Legge è stata abolita o chissà perché mai abbiamo "spending
review", "fiscal compact", "jobs act",
"question time", ecc. e da ultimo i nostri parlamentari
parlano di "stepchild adoption" o, abbreviando, della
"stepchild" (pr.stepciaild). Google traduce l'nglese
"stepchild" nell'italiano "figliastro". Se così
é non capisco come si possa parlare de "la figliastro".
Oppure
si considera "italiano" la lingua imbastardita oggi
ampiamente usata.
Nella
Costituzione della Repubblica italiana trovo inoltre:
"Art.
111 - .. la persona accusata di un reato ...sia assistita da un
interprete se non comprende o non parla la lingua utilizzata nel
processo".
Spero
non mi capiti, ma se mi dovesse succedere di essere accusato di un
reato e la lingua utilizzata nel processo fosse quella usata da
politici e giornalisti, infarcita di termini stranieri, vorrei essere
assistito da un interprete.
MERCOLEDÌ
24 FEBBRAIO 2016
Incostanza
Dopo
il Jobs Act mi sarei aspettato, che so, il NewFamily Act con o senza
la stepchild adoption: una volta sulla strada giusta per non farsi
capire dagli italiani, insistere.
SABATO
27 FEBBRAIO 2016
Rottamatori
<<
Ma
i nostri politici che per essere "civili" usano l'inglese
si rendono conto di quello che dicono? Chiamano "spending
review" la revisione della spesa e poi per brevità dicono "la
spending fa progressi": intendono dire che la "riduzione
della spesa procede bene" e dicono "la spesa fa progressi",
vogliono ingannare ma dicono la verità.
Chiamano
"stepchild adoption" l'adozioni del figliastro e poi per
brevità dicono" la "stepchild è stata stralciata"
che sostituendo il termine inglese con l'equivalente italiano viene
"la figliastro è stata stralciata".
Non
stanno rottamando solo l'Italia e gli italiani ma anche l'italiano.
LUNEDÌ
28 MARZO 2016
Accento
<<
Non
mi spiacerebbe che anche in italiano ci fosse l'obbligo come nello
spagnolo di mettere l'accento tonico sulle parole che non seguono una
regola generale. La regola potrebbe essere che l'accento tonico cade
sulla penultima sillaba per parole terminanti in vocale, sull'ultima
per quelle terminanti con consonante: patata (patàta), banane
(banàne), cavallo (cavàllo), professor (professòr). Ma anche se
non obbligatorio non sarebbe male si usasse metterlo nei nomi propri.
Così non direbbero Gagliànico per Gaglianico (Gaglianìco) e non
avrei detto Carcare (Carcàre) per Càrcare, Mallare (Mallàre) per
Màllare, Pallare (Pallàre) per Pàllare mentre per il vicino Altare
(Altàre) nessuno dice Àltare. Se fosse obbligatorio mettere
l'accento sull'eccezioni alla regola tutti direbbero Padoan e per
farsi chiamare Pàdoan il ministro o i suoi antenati avrebbero dovuto
richiedere al Prefetto di cambiare il cognome "perché ridicolo
o vergognoso o perché rivela l’origine naturale o per motivi
diversi da quelli suindicati".
MARTEDÌ
17 MAGGIO 2016
Cultura
Chissà
se nei corsi di lingua e cultura italiana per stranieri gli insegnano
stolchingh, spending reviù, uelfar, stepciaild, tichet,
questiontaim, uichend, giobsact, questodei, quellodei, baichsceringh,
vaucer, ecc.
GIOVEDÌ
19 MAGGIO 2016
INPS
In
tempi di jobs act è strano che ci sia l'INPS (Istituto Nazionale
della Previdenza Sociale) e non, che so, il WNI (Welfare National
Institute)
MARTEDÌ
31 MAGGIO 2016
Grandeur
Ma
che strano: i francesi chiamano "loi travail" il loro "jobs
act".
MERCOLEDÌ
15 GIUGNO 2016
Jobs
Act
Il
termine deriva dall'acronimo "Jumpstart Our Business Startups
Act" (vedi)
Job
= lavoro (vedi), Act = Legge (vedi)
Qualunque
cosa sia deve trattarsi di qualcosa che riguarda nazioni di lingua
inglese.
DOMENICA
19 GIUGNO 2016
Trilinguismo
Ormai
non c'è scampo. Nessuno sa più usare l'italiano. I chiarimenti su
fisco e norme fiscali sono forniti da Agenzia delle Entrate - Contact
Center. In Italia vige un mezzo bilinguismo ( un ibrido mezzo
italiano e mezzo inglese) e magari in Val d'Aosta e Provincia di
Bolzano il trilinguismo.
Che
non sia il caso d'insegnare l' l'italiano anche agli indigeni oltre
che a quelli che c'insultano in inglese?
Vari
Killer,
non basta omicida, uccisore, assassino. Denatalità, forse non basta
incentivare le unione gay.
SABATO
25 GIUGNO 2016
Brexit
Anche
se il Regno Unito uscirà dalla Unione Europea, vi resterà comunque
una nazione inglese: l'Italia, con il suo Jobs Act, la sua Stepchild
adoption, il fiscal compact, il suo bail-in, i suoi ticket, il suo
stalking, i suoi killer, i suoi vaucher, i suoi badge, i suoi week
end, il suo question time, il suo no tax day, i suoi day hospital, le
sue surgery, il suo welfare, i suoi trolley, i suoi shopper, il suo
shopping, e con le sue mille altre cose per il suo popolo di
esclusiva lingua inglese.
SABATO
23 LUGLIO 2016
Linguaggio
Mi
diventa sempre più difficile comprendere i miei connazionali. Un po'
perché usano termini stranieri in vece di quelli italiani e un po'
anche perché quando usano voci italiane attribuiscono loro un
significato diverso da quello cui sono uso. Così se dicono ticket
posso capire solo dal contesto se intendono biglietto, tassa da
pagare, abbinamento o cos'altro. Se dicono che uno si è bruciato
penso a bruciature con fiamma o brace non con acqua che scotta o
ustiona ma non brucia. Se dicono Gigi è più grande di Piero penso
che sia più alto (o magari più grosso) non più vecchio; come se
dicessero che la casa di Gigi è più grande di quella di Piero mai
penserei che è solo più vecchia.
In
http://www.corriere.it trovo che il "killer aveva 300 colpi in
canna" e io penso invece che nell'unica canna di una pistola ci
possa essere o non essere "un colpo in canna".
In
TV sento Pàdoan come fosse nome straniero e non venisse da Padova
come Napolitano da Napoli.
LUNEDÌ
1 AGOSTO 2016
Lingue
Girando
per la città sento quasi solo persone di vario colore parlare tra
loro in lingue incomprensibili. Quanto mi piacerebbe invece sentire
parlare nel dialetto locale o in un qualche dialetto italiano, che
magari ora non capisco ma se fosse qui più usato riuscirei alla fine
comprendere. E se potessi sentire parlare nel mio dialetto! I
dialetti sono usati sempre meno, stanno scomparendo sostituiti da un
italiano imbastardito e da ostiche parlate straniere.
MERCOLEDÌ
14 SETTEMBRE 2016
Chissà
<<
Chissà
se torneremo ad avere un governo eletto dagli italiani, che ascolti
gli italiani, pensi agli italiani, si curi degli italiani, parli in
italiano per farsi capire dagli italiani. Chissà se sentirò parlare
di "Padoàn" (Pàdoan), di "revisione della spesa"
(spending review), "normativa lavoro" (jobs Act),
"Interrogazioni e interpellanze" (question time), "giornata
della fertilità" (fertility day), "adozione del
figliastro" (stepchild adoption), "persecuzione, tormento,
grave fastidio, vessazione" (stalking),"giornata
elettorale" (election day), "patto di bilancio"
(fiscal compact), "centro migranti"(Hub), ecc.
GIOVEDÌ
22 SETTEMBRE 2016
Curricula
<<
Non
c'è niente da fare: le lingue cambiano (e muoiono) e le loro regole
pure. In italiano vigeva la regola che "le parole straniere
restano invariate", ora sembra che la regola sia che seguono la
grafia inglese e quanto alla pronuncia ognuno fa come crede. Anche i
termini in latino (o a sua imitazione) non dovrebbero avere la
declinazione latina: curriculum, referendum, porcellum, italicum in
italiano dovrebbero restare invariati al plurale come film, carnet,
ecc.
Ma
fa fine mostrare che si sa di latino o di inglese dimostrando che non
si sa l'italiano e si usa curriculum e il plurale latino (e inglese)
curricula e mai curricolo e curricoli. Mi aspetto anche i referenda,
i porcella, gli italica e magari pure la cartella curriculorum.
L'esempio
ci viene dal capo del goveno che non ha saputo trovare una
definizione italiana per il Jobs Act che nessuno scrive altrimenti ma
ognuno dice come gli viene. In televisione i mezzi pubblici di
trasporto detti "mezzi" magari diventeranno "media"
detti midia, come il veneto "padoàn" è diventato
l'esotico "pàdoan". Sarà vero che la TV ha insegnato agli
italiani l'italiano, ma ora ha smesso.
LUNEDÌ
3 OTTOBRE 2016
Ortologia
Negro
assolutamente no, nero no e mulatto nemmeno. Si deve dire di colore:
di colore nerissimo, di colore nero, di colore scuro, di colore
chiaroscuro, di colore roseo, di colore bianco, di colore
bianchissimo. Se così piace.
DOMENICA
23 OTTOBRE 2016
Giobatt
<<
Jobs
Act o Giobatt. Non so cosa sia e non voglio sapere. Se leggo Jobs
Act penso sia una cosa che riguarda il lavoro in qualche paese
anglosassone e magari gli italiani che lì vanno a lavorare e io non
sono fra quelli. Se sento Giobatt penso a una forma lombarda per
Giovanni Battista e io non sono lombardo né mi chiamo Giovanni.Se
fosse una cosa che riguarda l'Italia e il lavoro in Italia
sicuramente avrebbe un nome italiano a meno che non riguardi
esclusivamente lavoratori africani di lingua inglese e io non sono
africano.
GIOVEDÌ
29 DICEMBRE 2016
Commonwealth
<<
Se
c'è Jobs Act (Giobsact, giobsect, giobatt) è normale che si parli
di voucher (vaucer) o di stalking (stolching) con o e a che
reciprocamente si scambiano il suono. Naturalmente sono tutte cose
che non riguardano gli italiani ma gli abitanti di un paese
anglosassone o magari quegli italiani colorati che non conoscono
l'italiano ma possono conoscere l'inglese.
Però
quando dicono "vaucer" mostrano la foto di un documento
con scritto "Buono". Forse a chiamarlo "Buono" è
umiliante, manifesta ignoranza. A dire Tassa si vergognano e la
chiamano ticket. Io non lo so, forse l'Italia è nel Commonwealth.
Ma Gentiloni promette il completamento delle Riforme renziane non di
emanare altri Act (parola straniera, invariabile in italiano): forse
siamo ancora solo Italia.
VENERDÌ
30 DICEMBRE 2016
Legge
183/2014 <<
Da
molto tempo ormai sento quotidianamente parlare di "Jobs Act",
pronunciato Giobs Act o GiobsEct o Giobatt o altro. Questo continuo
parlarne mi ha fatto sorgere il sospetto che non si trattasse di una
Legge inglese o americana come deducevo dal nome, ma di qualcosa che
riguarda l'Italia.
Così
ho cercato in Wikipedia ed ho trovato:
"Con
Jobs Act si indica una riforma del diritto del lavoro in Italia,
promossa ed attuata in Italia dal governo Renzi, attraverso diversi
provvedimenti legislativi varati tra il 2014 ed il 2015.
Il
termine deriva dall'acronimo "Jumpstart Our Business Startups
Act", riferito a una legge statunitense, promulgata durante la
presidenza di Barack Obama nel corso del 2012, a favore delle imprese
di piccola entità mediante fondi. In Italia il termine è stato
invece usato per definire un insieme di interventi normativi in tema
di lavoro a carattere più generale."
Si
tratta quindi di normativa italiana, approvata dal parlamento
italiano, rivolta agli italiani che si suppone parlino italiano. Chi
è stato quel cretino che ha pensato di chiamarla "Jobs Act",
per mostrare familiarità con l'inglese o per confondere gli italiani
e trattarli da ignoranti? E tutti pedissequamente la chiamano solo
con quel nome. Era buona regola un tempo chiamare le leggi con
numero/anno di approvazione, integrando eventualmente col titolo o il
contenuto del provvedimento. La legge 300/1970 è più conosciuta
come "statuto dei lavoratori" ma la si ritiene talmente
conosciuta che spesso vi si fa riferimento come "Legge 300"
e addirittura l'art.18 di detta legge è conosciuto semplicemente
come "art.18". Sono semplificazioni accettate per il lungo
uso che se ne è fatto, ma almeno sono in italiano. Non ho verificato
se nella Legge delega 183/2014 o nei suoi molti decreti attuativi è
contenuta la dizione "Jobs Act", preferirei che non lo
fosse. Si poteva riferirsi alla nuova normativa sul lavoro con
"L.183/2014" o "Riforma Lavoro 2014" o magari
riferirsi a tutto l'insieme di norme derivate dalla legge delega
chiamandole "Giovanni", "Pippo" o "Amalasunta".
Ma vuoi mettere quanto meno "provinciale" è parlare di
"Jobs Act". E naturalmente nel "Jobs Act" non c'è
posto per un italiano "buono" da leggere come si scrive ma
solo per un inglese "voucher" da leggere "vaucer".
Oggigiorno
"se senti il suono ma non capisci le parole" alle persone
anziane forse non basta un miniamplificatore auricolare come
suggerisce la pubblicità ma serve un traduttore automatico.
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